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martedì 31 maggio 2011

SULMONA: METANODOTTO, I COMITATI SI RIVOLGONO ALLA PROVINCIA "SE CI SEI BATTI UN COLPO!"



Il 15 aprile scorso abbiamo scritto al Presidente della Provincia, Antonio Del Corvo, e per conoscenza ai capigruppo consiliari, per sollecitarlo a predisporre il ricorso al TAR Lazio contro il decreto governativo che dà il via libera al grande metanodotto Sulmona-Foligno e alla centrale di compressione Snam a Sulmona.Nella nostra lettera, continua la nota dei comitati, facevamo presente che la Provincia dell’Aquila, con ben 103 Km. su 167 del tracciato del gasdotto, è quella che più di ogni altra è interessata dall’opera ed inoltre che l’Ente, per ben due volte, aveva espresso la sua contrarietà.Pertanto, ritenevamo e continuiamo a ritenere, che sia del tutto consequenziale che la Provincia impugni davanti alla giustizia amministrativa il provvedimento del governo.In questa direzione, a quanto risulta, stanno infatti lavorando diversi Comuni tra cui quello dell’Aquila e di Sulmona.Dalla Provincia dell’Aquila, invece, giunge solo un silenzio assordante!Ormai mancano pochi giorni alla scadenza del ricorso (l’ultima data utile è il 4 giugno p.v.) e dalla Provincia non arriva nessun segnale.Sarebbe molto grave se l’Ente che più di ogni altro subirebbe la devastazione del suo territorio, rinunciasse ad esercitare le proprie prerogative a difesa dei legittimi diritti dei cittadini.Si tratta, infatti, di un’opera di mero attraversamento territoriale inizialmente destinata a passare altrove (tanto che è denominata “Rete Adriatica”) e che invece, chissà perché, è stata dirottata lungo la dorsale appenninica, cioè nelle aree più altamente sismiche e di più elevata qualità ambientale della penisola!
Un’opera, per di più, finalizzata alla realizzazione di una “Hub” del gas, il che significa che il gas sarà rivenduto ad altri Paesi.Ciò porterà enormi profitti nelle casse dell’ENI, mentre tutti i costi ed i rischi saranno scaricati sui cittadini.Vi sono perciò validissime ragioni che dovrebbero spingere la Provincia a ricorrere a tutti i mezzi che la legge mette a disposizione per impedire un simile scempio.Perdurare nel silenzio e nella passività significherebbe essere palesemente complici di chi sta per perpretare lo scempio.Perciò, cocludono i comitati per l'ambiente, lanciamo un ultimo grido alla Provincia.

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