SULMONA – “Le scelte della Divisione Acqui a Cefalonia e Corfù nel settembre
curata da Orazio Pavignani. Attraverso foto e documenti si ripercorre il doloroso episodio bellico relativo all’impegno militare della Divisione Acqui
dislocata nel settembre del 43 nello scacchiere delle due isole greche. 400 abruzzesi morirono a Cefalonia e Corfù o nei campi di sterminio deportati dai nazisti. “Il tragico fatto storico, non si sa per quale motivo è rimasto per oltre 60 anni nascosto nell’armadio della vergogna” si legge in un documento che riferisce il racconto dell’ex Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi che fu il primo a ricordare nel 2001 le vittime di Cefalonia.
“Il 14 settembre del 43 - ricordava
il Presidente Ciampi – gli uomini
della Divisione Acqui furono posti dal loro comandante, Generale Gandin di fronte a tre scelte: combattere al fianco
dei tedeschi, cedere loro le armi, tenere le armi e combattere. Decisero ,
consapevolmente, il loro destino, combattere piuttosto che subire l’onta della
cessione delle armi. Dimostrarono così” continua Ciampi “che la patria non era
morta, anzi , con la loro decisione, ne rafforzarono l’esistenza, su questo
fondamento, risorse l’Italia”. Proprio da Cefalonia e Corfù nasce il primo
vagito della resistenza, che portò alla liberazione dell’Italia
dall’oppressione dei nazifascisti.