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martedì 27 dicembre 2011

TORNA LA TRADIZIONALE "SERENATA DI CAPODANNO" A PETTORANO SUL GIZIO

( Video )

PETTORANO SUL GIZIO –  Torna anche quest anno a Pettorano sul Gizio, la “Serenata” di Capodanno, un canto augurale nella notte di San Silvestro. Una tradizione dalle antiche origini che si rinnova ogni anno, tra i suggestivi vicoli di uno dei Borghi più belli d’Italia, sotto le finestre di amici e parenti fino all’alba del nuovo anno.
La gente continua ad uscire di casa e a ritrovarsi sulle strade per ascoltare la canzone e intonarla. Nella folla, sempre diversa, che si aggrega e disgrega liberamente, a volte fino alle prime luci dell’alba, riaffiora il sentimento immemorabile della festa popolare come rito comunitario e augurio corale, di tutti a tutti. Fra le tante tradizioni abruzzesi legate al Capodanno, quella che si conserva a Pettorano sul Gizio è sicuramente una delle più antiche e originali. Tutto comincia appena
dopo lo scoccare della mezzanotte. La manifestazione canora, in auge da qualche decennio promossa e organizzata dall'Associazione culturale "Pietro De Stephanis", prenderà le mosse dal Castello Cantelmo per cantare fino all'alba la Serenata di Capodanno 2012, "Contreviènte" (Controvento). Le parole dei nuovi canti sono di Pasquale Orsini, mentre le musiche portano la firma di Michele Avolio dei DisCanto, che anche ancora una volta accompagnerà il Concertino e i cantori spontanei che vorranno aggregarsi eseguendo anche il proprio repertorio storico. Come documentato dalla associazione culturale “Pietro De Stephanis”, la tradizione affonda le radici in un passato antichissimo e si lega direttamente ai “canti di questua” diffusi nei contesti rurali di tutta Europa. Sulla base degli scritti dello storico Pietro De Stephanis, l’associazione ha documentato che a Pettorano “un tempo le serenate erano almeno due: quella degli artigiani e delle famiglie “civili”, in lingua, e quelle delle donne contadine in dialetto”. Erano versi semplici, in ottave, che si ripetevano – sempre uguali – anno dopo anno.
Nel 1890 Gennaro Finamore confermava quanto descritto qualche decennio prima dal De Stephanis scrivendo che "nella sera della vigilia, dall'Avemaria fino ad ora tarda, le donne, in brigatelle, vanno in giro nel paese, cantando auguri senza accompagnamento di strumenti musicali". La canzone, cantata con le bocche accostate al buco della serratura, si chiudeva con l'augurio di buon anno. La mattina dopo, le comari tornavano nelle case dove avevano lasciato la bona nova e ricevevano la strenna in beni di natura.
Nel Capodanno del 1925, alla canzone delle donne e all’ottava degli “artigiani” si aggiunse (e via via le sostituì entrambe) una Serenata d’autore, eseguita da un apposito Concertino, tenuto a battesimo da Silvio Setta (1901 - 1987) e Pasquale Carrara (Pettorano Sul Gizio 1907 - USA 1960, circa). Sul finire degli anni ’40, agli inizi del secondo grande esodo migratorio che ha svuotato il paese, a Carrara successe come paroliere Giuseppe Monaco, mentre Setta continuò ad organizzare coro e orchestra e collaborò alle iniziative seguenti con musiche di sua composizione, fino alla morte.
Nel corso del decennio ‘50-’60, in un paese sempre più spopolato, la tradizione della Serenata di Capodanno sembrò venir meno e spegnersi. Negli anni ’70 fu tuttavia ripresa, con larga e intensa partecipazione di popolo, proprio da Giuseppe Monaco, eccellente suonatore di violino, e in seguito continuata con entusiasmo dal fratello Vittorio.
A partire dagli anni Novanta nuovi autori affiancarono Vittorio Monaco nella composizione dei testi e delle musiche mentre l’associazione “De Stephanis” si fece carico degli aspetti organizzativi.
Da allora giovani pettoranesi e non pettoranesi hanno offerto un contributo notevole al Concertino, con parole e musiche di pregevolissima fattura (Michele Ciccolella, Marco Del Prete, Pasquale Orsini, Michele Avolio). 
Grazie a tutti gli autori, di ieri e di oggi, e grazie soprattutto alla gente di Pettorano, che non ha mai perduto il gusto di cantare e di augurarsi con il canto un felice Anno Nuovo, il Concertino ha potuto perpetuare fino ad oggi la tradizione, rinnovandola e adeguandola ai tempi. Ma anche cosi rinnovata, la Serenata di Capodanno è rimasta fino ad oggi «Serenata di notte antica». A Pettorano, la notte di San Silvestro la gente continua ad uscire di casa e a ritrovarsi sulle strade per ascoltare la canzone e cantarla. E nella folla sempre diversa, che si aggrega e disgrega liberamente, a volte fino alle prime luci dell’alba, riaffiora il sentimento immemorabile della festa popolare come rito comunitario e augurio corale, di tutti a tutti.
Maggiori informazioni sulla tradizione della Serenata di Capodanno a Pettorano sul Gizio sono disponibili sul sito dell’Associazione Culturale “Pietro De Stephanis”: www.pettorano.com.
Le immagini e i video delle passate edizioni, oltre che sul sito citato, sono visionabili sul canale Flickr, sulla pagina Facebook sul canale You Tube dell’Associazione pettoranese.