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lunedì 30 gennaio 2012

CAMPO DI GIOVE, DI MASCIO "NON VORREMMO CHE FEBBRE DEL NO CONTAGI ANCHE IL CAI"


CAMPO DI GIOVE – “Non vorremmo che la febbre del no abbia contagiato anche una storica associazione come il CAI di Sulmona”. Immediate le repliche alle dichiarazioni del Club Alpini Italiano di Sulmona contrario alla proposta di realizzare impianti sciistici ex novo nelle località Serra Carracino e Tavola Rotonda sulla Majella a Campo di Giove. A rispondere è il capogruppo consiliare di maggioranza, Stefano Di Mascio, che afferma “questa amministrazione comunale e quelle che l'hanno preceduta, anche di colore politico diverso, hanno investito molto in termini economici e di visibilità politica sul recupero degli impianti sciistici, e quindi dispiace vedere
smontate in quattro parole iniziative maturate faticosamente nel corso di decenni”. E aggiunge: “gli impianti di Serra Carracina e Tavola Rotonda non sono stati abbandonati per mancanza di neve, ma per vita tecnica scaduta”. Secondo il consigliere l’esposizione a meridione ad alta quota non risulta essere un difetto, ma un punto di forza della struttura che, con i suoi 2400 metri, permette di sciare anche a primavera inoltrata. “Non è assolutamente vero che il nuovo tracciato differisca da quello vecchio” precisa Di Mascio “in quanto i progetti a suo tempo presentati dall'amministrazione comunale, e già approvati dall’ente Parco prevedono la sostituzione dei vecchi impianti senza modificarne il tracciato” continua il consigliere “il bacino sciistico di Campo Di Giove è stato individuato come tale sia dalla Regione Abruzzo che dall'Ente Parco Nazionale della Maiella, ed è incluso nel Piano del Parco, per cui il comprensorio di Campo Di Giove ha tutte le carte in regola per esistere e prosperare, al pari degli altri, allo scopo di favorire lo sviluppo economico del paese”. Non tralascia Di Mascio l’aspetto economico e occupazionale, sostenendo come  i finanziamenti necessari alla riqualificazione degli impianti non creeranno “posti di lavoro che durano due o tre mesi" (come era stato affermato dai soci Cai), “basti pensare all'indotto, in termini di presenze alberghiere, nei ristoranti, attività commerciali, immobiliari e così via; d'altronde le felici realtà di Roccaraso, Rivisondoli, Pescocostanzo sono sotto gli occhi di tutti”. “Il turismo invernale in Abruzzo ha registrato negli ultimi 5 anni un aumento del 21% secondo Federalberghi” continua il consigliere, che chiosa la replica con una punta polemica “Appare un po' strano" afferma "che il Cai di Sulmona scopra l'esistenza degli impianti sciistici di Campo Di Giove solo ora che si intravedono concrete possibilità di rinascita del comprensorio, quando in altre località vicine, poste ai confini o all'interno di altri parchi, giustamente, si investe nelle strutture sciistiche senza che nessuno abbia da ridire”. Conclude Di Mascio “consiglio agli "alpini di città" di sentire cosa pensano di questa faccenda gli "alpini di montagna" e con loro la comunità tutta di Campo di Giove: ascolteranno sicuramente storie molto interessanti”