Qualcosa non torna quando,
grazie a normative troppo permissive e magari all'incoscienza o all'interesse di pubblici amministratori, capita che un territorio diventa colonia di una o più società, che non solo realizzano gli impianti, ma acquistano buona parte dei terreni utili, di fatto estromettendo per sempre Comuni e cittadini dalla programmazione e dalla gestione di una risorsa che, come l'acqua, dovrebbe essere e restare pubblica. Il rischio è che per poche briciole di "ristoro", neppure normate con chiarezza, ci sia la svendita di un teritorio che, invece, dovrebbe essere valorizzato al meglio dalle comunità locali. Per questo sono stato attratto da alcuni esempi di investimento diretto di comuni e cittadini, che Silvia Bencivelli mi ha illustrato e che saranno probabilmente raccontati nella puntata di "Presa diretta" in cui si parlerà anche della nostra esperienza.
E' questo il salto di qualità che Tocco dovrebbe fare. Sono maturi i tempi
per dire basta all'aggresione di grosse società esterne, e deciderci, assieme,
come comunità, ad affrontare un progetto collettivo di investimento che
preservi il territorio e permetta ai cittadini di avere un ritorno diretto, da
poter utilizzare o reinvestire per abbattere consumi e costi. Si tratta di decidere se buttarci in questa nuova avventura o
rimanere a guardare mentre altri, portafoglio alla mano, per quattro soldi
diverranno “padroni” delle nostre terre e del nostro vento".