SULMONA - Si apre un fronte verso la Regione per la salvaguardia del punto nascita di Sulmona. Su iniziativa del sindaco Peppino Ranalli si è svolto ieri un incontro nell’aula consiliare di Palazzo San Francesco con le organizzazioni sindacali del comparto sanitario e gli amministratori del territorio anche se sono stati pochi i sindaci intervenuti. Al centro del dibattito il decreto del Ministero della Salute sulla riorganizzazione dei punti nascita approvato dalla conferenza Stato-Regioni che prevede la chiusura dei reparti di maternità dove si registrano meno di 500 parti all’anno.
La relazione introduttiva è stata curata da Edoardo Facchini del Tribunale per i diritti del malato che ha fatto presente come la Valle Peligna con un bacino di utenza di 70mila abitanti vedrà il punto nascita chiudere a differenza dei territori aquilano e marsicano che contano una popolazione da 80 a 150mila. “Dobbiamo intraprendere una battaglia – ha detto – per cercare di ottenere una deroga”. Il
primo cittadino ha formulato le proposte da sottoporre all’attenzione della Regione per chiedere quale tipo di interpretazione si intende dare al decreto e, nell’ambito della riorganizzazione, quale sarà il ruolo di Sulmona. “Faremo di tutto – ha aggiunto il sindaco – per salvare il reparto. Saremo disponibili anche a privarci di alcuni servizi pur di rientrare negli otto punti nascita previsti nella Regione Abruzzo”. Il sindaco Ranalli intende subito iniziare la discussione con la Regione quando venerdì prossimo 26 settembre a L’Aquila il personale della Asl 1 incontrerà il presidente della giunta regionale Luciano D’Alfonso. Ranalli esprime rammarico per l’assenza fatta registrare nell’incontro odierno dal consigliere regionale Andrea Gerosolimo che “regolarmente invitato non si è presentato. Ci dispiace perché lui dovrebbe essere l’interlocutore con il Governatore”. Al termine della riunione amministratori e sindacati si sono dati appuntamento per venerdì 3 ottobre per fare di nuovo il punto della situazione. All’esame dovrà esserci anche il rapporto sulle nascite avvenute negli ultimi anni in altri ospedali e non in quello di Sulmona per capire con esattezza la differenza che non consente di arrivare al limite stabilito sul numero dei parti. Sul nuovo ospedale il sindaco Ranalli ha reso noto che i lavori partiranno non appena verrà depositato il progetto esecutivo dei moduli.
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