Per loro la riduzione dell’orario lavorativo rappresenta un passo indietro che cancella tutte le battaglie intraprese per arrivare alle 36 ore. L’assessore ai servizi Stefano Goti ha invece tenuto a precisare che non cambia nulla perché “il guadagno sarà lo stesso – ha detto – anzi verranno assunti con un contratto nazionale e non più cooperativistico. Ciò vuol dire che saranno tutelati nelle retribuzioni e nei ruoli”. All’incontro di stamane hanno partecipato il sindaco Peppino Ranalli, l’assessore Stefano Goti, l’amministratore unico del Cogesa Giuseppe Quaglia e le organizzazioni sindacali.
La dirigenza del Comune era rappresentata dalla vice segretaria Filomena Sorrentino e da Maurizia Di Massa per il settore ambiente. Se chiarezza c’è stata dal punto di vista giuridico domani si potrà firmare l’atto per l’affidamento in house. Nel frattempo i sindacati si rivolgeranno al giudice del lavoro che dovrà chiarire l’aspetto delle assunzioni dei dipendenti dell’Am Consorzio che, stando ad un parere legale, non possono avvenire in maniera diretta. Non fa drammi l’assessore Goti secondo il quale si tratta di un passaggio strategico. “Da quello che il giudice dirà si capirà meglio la strada da intraprendere per la stabilizzazione”. Le parti si sono date appuntamento per domani mattina in Comune per la firma che, salvo colpi di scena, dovrebbe avvenire per quella che può essere definita una telenovela con l’Am Consorzio che dopo il ricorso contro il Cogesa ha deciso ora con la stessa società di andare in subappalto.