CAPISTRELLO - Per ricordare i trentatré martiri di Capistrello, in occasione del 70° anniversario della Festa della Liberazione è prevista una solenne commemorazione in ricordo delle vittime dell’eccidio del 4 giugno 1944.Il programma prevede alle ore 9.30 il raduno dei partecipanti presso la piazza del Comune, alle ore 10.00 la partenza del corteo ed alle ore 10.30 l’omaggio presso il Sacrario dei 33 martiri.Il monumento Sacrario fu realizzato dal giovane Scultore, Prof. Sante Ventresca di Sulmona, che ricorda:
“Avevo soli 25 anni nel 1962 quando mi fu dato l’incarico di realizzare il monumento, in particolare dall’allora Signor Sindaco di Capistrello Dott. Guidoni. Frequentavo ancora l’Accademia di belle arti di Roma. Durante la guerra (avevo 6 anni) ho assistito, purtroppo, all’uccisione da parte dei tedeschi di mio zio carabiniere davanti casa solo perché aveva in tasca un dollaro americano Non ho mai dimenticato quella terribile scena; come non ho mai dimenticato gli aerei che sganciavano le bombe sulla stazione di Sulmona, poiché vivevo lungo la ferrovia Pescara-Roma”. Poiché “l’arte è l’espressione del sentimento”, è stato riprodotto l’eccidio dei trentatré martiri in una scena realistica.
Il complesso si compone di un grande pannello in altorilievo rappresentante il martirio dei trentatré cittadini di Capistrello; il Cristo, a grandezza naturale, molto schematico per esprimere tutta la sofferenza, si erge su una croce di sei metri, ancorata su una parete in mattoni rossi, a ricordo del sangue versato; una lampada votiva.
Il pannello, che raffigura appunto la scena dell’esecuzione in caddero trentatré innocenti, per gli ordini quanto mai crudeli delle SS, è in un unico pezzo e misura m.2,30 di base per m.4.60 di altezza: è stato realizzato in rame sbalzato e patinato. Davvero impressionante per la grandezza stessa e la composizione delle masse, il pannello è quanto mai artistico su quella pietra bugnata bianchissima che gli fa da sfondo, simbolo dell’innocenza, ed una fascia di marmo nera per il lutto e “commuove nella rievocazione veridica, dal momento che il sacrario sorge sul punto in cui trentatré cittadini vennero uccisi barbaramente” (Angelo Scalzitti, ne “Il circolo letterario – rivista di cultura e attualità” Anno VII – N.4 Dicembre 1964, Anno VII – N.1 Marzo 1965).
Credendo di aver fatto cosa gradita per il ricordo, si prega di dare la massima diffusione.
Colgo l’occasione per porgere i più cordiali saluti.
Prof. Scultore Sante Ventresca
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