SULMONA - “Echi di Libeccio”, come il vento che viene dall'Africa, è il titolo dell'evento che si è svolto ieri al cinema Pacifico di Sulmona. L'iniziativa, patrocinata dal Comune di Sulmona, è del comitato “Sine Solo” e dell'associazione DisCanto si prefigge di favorire il processo di accoglienza e di integrazione dei profughi giunti a Sulmona il 6 maggio scorso.Durante la serata, a cui hanno partecipato l'assessore regionale Marinella Sclocco, il sindaco di Sulmona Peppino Ranalli l''assessore al sociale Nicola D'Alessandro e il consigliere comunale Maria Ciamfaglione, si sono alternati racconti dei profughi (il loro viaggio, la loro fuga, le loro storie), con un concerto di musica etnica afro-abruzzese.
Sul palco, infatti, si sono esibiti in un'inedita jam session diversi gruppi di musica popolare abruzzese (DisCanto, LiberaVoce Abruzzo, Andamarosa, Andrea Frittella (DJ), Trio Incanto), musicisti immigrati ( Ely Manel Fall e Idem Said) e gli stessi profughi, chiamati in queste due settimane a provare e costruire la scaletta con i musicisti.
La manifestazione è una delle tante iniziative messe in piedi dal comitato “Sine Solo”, nato spontaneamente con l'arrivo dei profughi a Sulmona, in risposta ai venti di razzismo e contrarietà che si erano scatenati in città (e non solo). Un esempio di concreta solidarietà che in due settimane ha raccolto beni di prima necessità e fornito assistenza (anche medica e giuridica) ai migranti, “convinti – spiega il Comitato – che una buona accoglienza e una buona integrazione, riduce il rischio sociale del fenomeno immigratorio”. Un segnale in controtendenza che ha mostrato l'alto senso civico dei sulmonesi: al comitato, che presto si costituirà in associazione, hanno aderito quasi trecento tra professionisti e non.