SULMONA - E’ scontro tra il sindaco Peppino Ranalli e la minoranza sull’aumento della Tari, la tassa sui rifiuti, di circa il 10% che porterà nelle casse comunali 258mila euro in più. Critiche arrivano da Alessandro Panatleo (Certo che Partecipo) e Luigi Santilli (Sulmona Democratica). Vengono contestate le motivazioni fornite dal primo cittadino che ha parlato di decisione dettata dai costi del servizio, aggravati in seguito alle spese per il contratto collettivo nazionale di Federambiente per i lavoratori.
Per il consigliere Pantaleo ciò significa che “i problemi non sono stati risolti visto che i costi, in questo modo, sono incontrollabili”. Il capogruppo di Certo che Partecipo afferma: “L’affidamento diretto al Cogesa avrebbe dovuto portare ad un miglioramento del servizio, alla determinazione del costo del ciclo integrato dei rifiuti ed alla stabilizzazione dei dipendenti delle cooperative. Erano questi i cavalli di battaglia di coloro i quali sostennero e poi votarono in consiglio l’affidamento diretto al Cogesa. Oggi non è stato raggiunto nessuno dei tre obiettivi. La pulizia della città certamente non è un esempio, la raccolta differenziata è in stallo, anzi è diminuita, ed il costo del servizio, che doveva essere determinato e determinabile una volta per tutte, aumenta di nuovo”. Nel sottolineare che se fosse stata indetta la gara “i dipendenti sarebbero stati stabilizzati e la Tari graverebbe molto meno nelle tasche dei cittadini” Alessandro Pantaleo conclude ironicamente rivolgendo: “Un sentito grazie agli artefici, lungimiranti, di questo capolavoro”. Stessi toni vengono usati dal consigliere Santilli: “In un momento di grave crisi economica che attanaglia il nostro territorio, i cittadini sicuramente ringrazieranno il sindaco che negli annunci viene puntualmente smentito dal suo operato perché dopo aver dichiarato di non voler aumentare le tasse si è verificato l’esatto opposto sulla Tari”. Afferma il capogruppo di Sulmona Democratica il quale ritiene che Ranalli si arrampica sugli specchi quando dice che avrebbero influito i circa 80mila euro di debiti fuori bilancio. “Quella somma – sostiene Santilli – è relativa all’anno 2013 e non va assolutamente ad essere conteggiata per il 2015 nel costo del servizio dei rifiuti”.
Domenico Verlingieri
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