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mercoledì 2 marzo 2016

LA PRIGIONIA DI GUERRA IN ITALIA.IL CAMPO DI CONCENTRAMENTO DI FONTE D'AMORE A SULMONA

SULMONA - Nella sede della Sezione dell’Archivio di Stato di Sulmona (Sede distaccata dell’Archivio di Stato dell’Aquila), il  10 marzo 2016, in Viale Sant’Antonio, n. 30, a Sulmona (AQ) al via la mostra fotografica e documentale che sarà inaugurata contestualmente all’inizio dei lavori seminariali e sarà visitabile fino al 31 agosto 2016. Il materiale esposto comprende documenti in originale conservati presso la Sezione di Sulmona dell’Archivio di Stato e riproduzioni di documenti conservati presso archivi civili e militari.
Per gentile concessione dell’Ateneo delle Scienze e delle Arti di Bergamo, saranno esposte alcune riproduzioni fotografiche relative alla presenza dei Legionari nel Campo di Fonte d’Amore durante la Prima guerra mondiale.In occasione delle celebrazioni della Grande Guerra e in vista del Centenario della dichiarazione d’Indipendenza della Cecoslovacchia (28 ottobre 2018), saranno presentati i primi risultati di una ricerca, tuttora in corso, sul Campo di Concentramento per prigionieri di guerra a Fonte d’Amore e sulla Legione Cecoslovacca. Oltre agli apporti di studiosi italiani, sono previsti diversi contributi da parte di ricercatori provenienti dalla Repubblica Ceca e dalla Repubblica Slovacca.  L’obiettivo di questo incontro è quello di evidenziare le cause e l’evoluzione della questione nazionale cecoslovacca, i rapporti tra la Legione e il Governo Italiano durante le fasi più concitate della Prima guerra mondiale e il ruolo del Campo di Concentramento di Fonte d’Amore nella formazione dei Legionari.
Il contesto storico di riferimento: Sulmona e i prigionieri di guerra austro-ungarici tra il 1916 ed il 1920.Il 20 gennaio del 1916, a Sulmona, in località Fonte d’Amore, iniziò la costruzione di un campo per il concentramento dei prigionieri di guerra; uno dei 108 luoghi di internamento sparsi sul suolo nazionale che, come quello della vicina città di Avezzano, risultò essere, per estensione, capienza e funzioni, tra i più importanti d’Italia. Secondo il progetto degli addetti del Genio militare, sia il campo di Fonte d’Amore che quello del capoluogo marsicano avrebbero potuto ospitare fino a diecimila prigionieri e oltre un migliaio di soldati italiani addetti ai servizi di guardia. Tra il 1916 ed il 1919 a Sulmona transitarono diverse migliaia di soldati appartenenti ai gruppi nazionali che costituivano l’Impero della Duplice Monarchia. Secondo i dati anagrafici dei 387 prigionieri deceduti a Sulmona, di cui la quasi totalità nell’infermeria del campo di Fonte d’Amore, è stato possibile tracciare un profilo, seppur provvisorio, degli internati che in quegli anni occuparono le baracche ai piedi del Monte Morrone. Oltre alle nazionalità più rappresentate per numero di prigionieri internati, come nel caso dei cechi, degli ungheresi e dei romeni, al campo di Fonte d’Amore furono rinchiusi: slovacchi, bosniaci, sloveni, galiziani dell’Europa orientale, soldati provenienti dalla Bucovina, polacchi, austriaci e tedeschi. I prigionieri di Fonte d’Amore rappresentavano almeno 12 differenti comunità linguistiche, e un ricco patrimonio etno-confessionale; oltre alla religione cristiano-cattolica, la più rappresentata per numero di credenti, è stata accertata la presenza dei fedeli di rito cristiano-ortodosso, dei protestanti, dei musulmani, di ebrei, e di alcuni movimenti cristiani particolari come l’Unitarianismo.
I Legionari Cecoslovacchi a Fonte d’Amore
Dall’8 al 10 aprile 1918, a Roma, in una delle sale del Campidoglio, si tenne il Congresso delle nazionalità oppresse dell’Impero Austro-ungarico. Il risultato più importante scaturito dall’incontro romano fu ufficializzato il successivo 21 aprile con la ratifica del Patto di Roma; secondo le clausole degli accordi, il Ministero della Guerra italiano riconosceva ufficialmente alla costituenda Legione Cecoslovacca lo status di esercito co-belligerante nella guerra comune contro l’Impero Austro-ungarico. La Legione fu fondata con lo scopo di combattere al fianco dei soldati italiani per l´indipendenza di quei territori che avrebbero costituito la futura Repubblica di Cecoslovacchia, Stato comune dei cechi, degli slovacchi e di altri gruppi nazionali della Regione. Dal mese di febbraio del 1918 fino alla ratifica dei Trattati di Pace, i prigionieri di nazionalità ceca e slovacca furono accolti principalmente nel campo/deposito di Fonte d’Amore a Sulmona. Qualche mese prima, il Campo era stato scelto come “deposito” per il reclutamento, l’addestramento e lo smistamento dei prigionieri cechi e slovacchi che avrebbero dichiarato la propria lealtà alla causa nazionale per l’indipendenza della propria patria, pur conservando alcuni settori per gli altri internati comuni. Durante l’estate del 1918, a Sulmona fu censita la presenza di circa 7700 prigionieri; tra questi, molti furono coloro che decisero di arruolarsi nella Legione Cecoslovacca. La collaborazione tra l’Esercito regio italiano e le due divisioni militari che nacquero dall’esperienza dei Legionari contribuì in maniera decisiva alla nascita della Cecoslovacchia, avvenuta ufficialmente il 28 ottobre del 1918, in seguito alla solenne dichiarazione d’Indipendenza celebrata a Praga.
                                                                     (Sintesi storica a cura di Mario G. Salzano)

Il 10 marzo 2016, dopo la conclusione dei lavori, saranno resi gli onori alla memoria dei 387 prigionieri deceduti nel Campo di Fonte d’Amore, le cui spoglie sono tuttora custodite nel sacrario a loro dedicato nel cimitero comunale di Sulmona.
                                                                                   
PROGRAMMA DEL 10 MARZO 2016

 Ore 09.30 Saluti istituzionali.
Saluti di S.E. Hana Hubáčková, Ambasciatore della Repubblica Ceca presso lo Stato Italiano, e di S.E. Ján Šoth, Ambasciatore della Repubblica Slovacca presso lo Stato Italiano.
Apertura dei Lavori
Moderatore: Enzo Fimiani, Direttore della Biblioteca Provinciale di Pescara

Prima Sessione, prima parte:
 La nascita di un’idea: la formazione della Legione Cecoslovacca in Italia;

Francesco Caccamo, Professore di Storia dell’Europa orientale. Università degli Studi Chieti-Pescara                                                            
L'Italia, la questione cecoslovacca e la Grande Guerra

Jozef Špánik ,  Consigliere, Ambasciata della Repubblica Ceca a Roma                                                                                  
Il Presidente Tomáš Garrigue Masaryk e le Forze armate cecoslovacche


Petr Čížek , Associazione dei Legionari Cecoslovacchi
L’equipaggiamento delle unità volontarie cecoslovacche in Italia tra il 1917 ed il 1918.


Prima Sessione, seconda parte:
Biografie

Jana Croy, Museo di Arte Decorativa, Praga
Un sacerdote ceco in guerra – L’eroico destino del cappellano militare P. Eduard Stumpf

Tomáš Rusek, Università degli Studi di Opava (Rep. Ceca)                                                              
L’eroe nazionale Jan Čapek, falcone (sokol) e legionario, e il Corpo volontario cecoslovacco

Ore 11.00 Pausa caffè

Ore 11.15: Seconda Sessione, prima parte:
La riscoperta del passato comune tra i Paesi Cechi (Boemia, Moravia e Slesia) e la Slovacchia.

Ferdinand Vrábel,   Istituto di Scienze Politiche dell'Accademia Slovacca delle Scienze.
Gli slovacchi nella Legione Italiana e la loro partecipazione nelle battaglie per la Slesia di Cieszyn (Tešínsko) e la Slovacchia nel 1919.

Jan Lehner, Museo della Boemia Occidentale, Plzeň (Rep. Ceca)                                                                              
I legionari cecoslovacchi della Boemia occidentale e il loro riscontro nelle collezioni del Museo della Boemia occidentale e del Museo di Dr. Bohuslav Horák

Petr Brestovanský, Museo di Liberec e Fondazione Archa 13

Il Campo di Prigionia della Prima guerra mondiale di Liberec (campo di internamento per prigionieri italiani e russi)


Seconda Sessione, seconda parte:
Sulmona e il Campo di Concentramento di Fonte d’Amore nelle testimonianze archivistiche:

Roberto Carrozzo, Sezione di Sulmona dell’Archivio di Stato dell’Aquila                                        
Il 1915 a Sulmona. Tra terremoto ed entrata in Guerra.
 
Mario G. Salzano, Università degli Studi di Teramo.                                              
Il Campo di Concentramento per prigionieri di guerra di Fonte d’Amore e la Legione Cecoslovacca.

Ore 12.30: Conclusione dei lavori

Ore 12.45- 14.00 Pausa pranzo

Ore 14.15-14.45 Visita all’ossario che conserva i resti dei soldati e prigionieri cechi e slovacchi.

Ore 15.00-16.30 visita all’ex Campo di Concentramento per prigionieri di Guerra di Fonte d’Amore.

ENTI PATROCINANTI:

Presidenza del Consiglio dei Ministri. Struttura di Missione per gli anniversari di interesse nazionale.  Centenario della Prima guerra mondiale. 2014-2018 
Città di Sulmona (?)
Ambasciata della Repubblica Ceca in Italia
Ambasciata della Repubblica Slovacca in Italia
Ente Parco della Majella Sulmona
Una Fondazione per il Morrone
Associazione dei Legionari Cecoslovacchi (Repubblica Ceca)
Accademia Slovacca delle Scienze (Repubblica Slovacca)
Istituto Storico Slovacco di Roma
Ateneo Scienze e Arti di Bergamo
Istituto Abruzzese per la Storia della Resistenza e dell’Italia Contemporanea
Associazione Terra Adriatica

Con la collaborazione di:
Istituto Comprensivo Di Stefano-Serafini Sulmona
Istituto d’Istruzione Superiore Ovidio Sulmona
Istituto Comprensivo Mazzini-Capograssi Sulmona

Un sentito ringraziamento all’Archivio dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito (Ministero della Difesa)