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venerdì 26 agosto 2016

ASSOCIAZIONE CULTURALE COESIONE SOSTENIBILE: SPARITI IN UN LAMPO! PERCHÉ ESITARE ANCORA?

SULMONA - “Il futuro non è garantito dalla governance del passato”.Abbiamo già scritto questa frase in un precedente Comunicato del 14 luglio scorso.L’ambito cui oggi riferiamo l’affermazione virgolettata è comunque più specifico e di assoluta rilevanza.Quando trema la terra e su di essa giacciono vite umane, allora non basta ribadire che occorre discontinuità con il passato ed il vecchio modo di fare ma occorre, senza esitazione alcuna, correggere gli errori e praticare l’unica via della Prevenzione dai rischi e dagli effetti prodotti dal terremoto.
L’Associazione Coe.So. ha già usato la propria voce oltre che dato inchiostro alla propria opinione in fatto di <destino comune>, riferendo questo binomio di parole non soltanto alla crisi che attaglia lo sviluppo socio-economico ma soprattutto alla consapevole condizione di rischio sismico elevato cui le nostre valli - identificabili anche come Aree dell’Abruzzo interno - sono e restano durevolmente esposte e assoggettate.
Responsabilmente si è scritto, otre che detto anche nell’ambito di una puntata dedicata della Rubrica televisiva “Nero su Bianco”, che la COESIONE è strumento elettivo per affrontare con dovuta priorità tutti gli aspetti  che caratterizzano questa criticità maggiore, cui contrapporre scientemente ogni necessaria contromisura precauzionale.
E dire che sarebbero oltremodo bastate le evidenze anche non recenti, per indurre i decisori istituzionali e politici - investiti di poteri formali ed associate responsabilità a scala locale - a tradurre le tragiche memorie degli infausti eventi già verificatisi in preliminari, risolutorie determinazioni atte a trasformare le Comunità locali in preziose risorse ausiliarie, organizzate ed operative, in materia di Protezione e Sicurezza Civile.
Quanto tempo ancora necessiterà e cos’altro deve accadere per sospingere ad agire in tal senso gli “Eletti” e <titolati> a capo della governance delle numerose municipalità non solo peligne, mai raccordate funzionalmente in un unico quadro di analisi dei rischi maggiori o severi, spesso ma senza risultato proattivamente indotte alla opportuna coagulazione dei diversi nuclei di Volontariato - capace ed attivo - distribuito sul territorio, sovente stimolate alla pluralistica condivisione e diffusione culturale (RCP, Rete Civica di Prevenzione) delle competenze, conoscenze ed esperienze disponibili, ben oltre le rituali ed insufficienti procedure di simulazione scolastica contro eventi calamitosi di earthquake ?
Bussando alla porta, ci si aspetta che qualcuno risponda.

               Il Presidente

dell’Associazione Culturale Coe.So.
                                                                                                                                                                       Giancarlo D’Alessandro