Al momento non si conoscono altri particolari della vicenda sulla quale indagano gli uomini del Commissariato di via Sallustio. Gli inquirenti in queste ore mantengono lo stretto riserbo e stanno acquisendo elementi utili per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. “Solitamente noi invitiamo i migranti a seguire un certo codice comportamentale, suggerendo loro orari di entrata e di uscita, raccomandando di evitare schiamazzi, trovandosi in una zona del centro storico”- spiega il Presidente dell’Ipab Casa Santa Dario Recubini. “E’ evidente che noi ci occupiamo dell’accoglienza e del sostentamento e recentemente abbiamo avviato la convenzione con il Comune attraverso la quale, alcuni di loro, si rendono utili in attività di volontariato per la città”- aggiunge. Riguardo l’episodio di questa notte Recubini riferisce di aver segnalato il giovane che ha accoltellato il suo amico alla Prefettura. “Ora il provvedimento scatta d’ufficio per il ferito invece le indagini faranno il suo corso”- conclude Recubini.
Alle ore 22,00 circa di ieri, la Sala Operativa del
Commissariato di Sulmona ha ricevuto una richiesta di intervento sul numero di
emergenza “113” da parte di un dipendente della struttura di accoglienza
“I.P.A.B. Casa Santa” di Sulmona per una lite fra due richiedenti asilo.
Il personale della Volante, giunto immediatamente sul
posto, constatava la presenza di un ventiquattrenne di nazionalità nigeriana, riverso
a terra con una ferita alla schiena, che sembrava prodotta da un’arma da punta.
Il giovane è stato immediatamente trasportato in ospedale con un’ambulanza, dove,
riscontrata la perforazione di un polmone e la frattura di una scapola, è stato
sottoposto ad intervento chirurgico. Attualmente è ricoverato presso il reparto
di Chirurgia dell’Ospedale di Sulmona, con una prognosi di 30 giorni.
Il
collaboratore della struttura, che aveva chiesto l’intervento della Polizia,
pur riferendo al personale del Commissariato, giunto nel frattempo in ausilio
della Volante, di non aver assistito alla lite, indicava come probabile
responsabile un nigeriano di 27 anni, ospite della struttura, che presentava evidenti ecchimosi sul volto.
Il sospettato è stato pertanto sottoposto a
perquisizione personale, estesa anche alla sua camera da letto dove,
all’interno di un cassetto del comodino, è stato trovato e sequestrato un
cacciavite della stessa dimensione del foro presente sulla maglietta della
vittima e compatibile con il tipo di lesione riportata.
Al fine di ricostruire i fatti, sono stati sentiti due
ospiti della struttura presenti al momento della lite, che hanno raccontato che
i due giovani dividevano la stessa stanza e avevano discusso per futili motivi venendo
alle mani, ed erano stati da loro divisi.
Quando ormai la
situazione sembrava essere ritornata alla calma, l’aggressore si era
allontanato per qualche secondo dalla stanza ed è rientrato colpendo improvvisamente e con
violenza alle spalle la vittima. Subito dopo correva in bagno, portando con sé
l’arma utilizzata.
La versione fornita dai due testimoni è stata confermata
dalle tracce di sangue trovate dalla Polizia Scientifica sulla scena del
crimine.
In considerazione del fatto che, solo per un caso
fortuito, il colpo inferto non ha prodotto conseguenze irrimediabili alla
vittima, l’aggressore è stato arrestato per tentato omicidio e, su disposizione
del Sostituto Procuratore dott. Stefano IAFOLLA, è stato condotto presso la
Casa di Reclusione di Sulmona.