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mercoledì 25 gennaio 2017

“IL CASO-ABRUZZO È UNA PRIORITÀ DELLA POLITICA NAZIONALE”

SULMONA - Per il coordinatore regionale di Forza Italia, Nazario Pagano, il Parlamento deve farsi carico delle emergenze che hanno funestato la regione «L’Abruzzo piegato dal maltempo, che piange i suoi morti e le devastazioni, ha ferite ancora aperte di cui deve essere interessato il Parlamento. Perché gli errori compiuti nella gestione delle emergenze non possono e non devono più ripetersi».Il coordinatore regionale Forza Italia, Nazario Pagano
ritiene che sia necessaria una riflessione profonda su quanto accaduto a Rigopiano e nelle quattro province abruzzesi, evitando di cadere nelle lusinghe e nelle trappole della speculazione, «come purtroppo in questi giorni più volte accaduto.
Il silenzio, voluto, era doveroso in un momento in cui tutti gli sforzi e tutto l’impegno erano protesi a salvare vite umane, a ripristinare un minimo di vivibilità, a superare nell’immediatezza le inefficienze e i problemi. La nostra regione è stata martoriata dalla furia della Natura e dall’inadeguatezza delle strutture, sopperite dall’ammirevole e commovente slancio dei singoli, dei volontari, dei vigili del fuoco, della Protezione civile, dalle forze dell’ordine e di quanti si sono spesi per dare una mano a tutti i livelli. Oggi si impone una riflessione sugli aspetti e sulle manchevolezze della gestione della macchina dei soccorsi su un’emergenza che era stata preannunciata e alla quale si doveva far fronte con lucidità e funzionalità. Cose che sono invece mancate. Ma quel che più amareggia – sottolinea Pagano – è lo sconcertante rimpallo di responsabilità tra persone e istituzioni  al quale abbiamo assistito, nel clamore mediatico e anche nel non disinteressato tentativo di distogliere l’attenzione dalle questioni principali. La gestione dell’emergenza è stata pessima, vergognoso il quadro fornito all’esterno del sistemaPer Forza Italia -Abruzzo, e tragico è il suo bilancio in vite umane. Un terzo della regione senza energia elettrica, niente acqua e niente riscaldamento per giorni e giorni nelle zone più periferiche, strade sepolte dalla neve perché i mezzi o non c’erano, o non sono stati fatti uscire in tempo o perché inservibili, o sono stati dirottati altrove. Stiamo parlando di un evento che era stato previsto anche nella sua eccezionalità, ma non c’era un piano per farvi fronte e neppure un coordinamento efficiente».
«L’Italia è stata commossa dai dieci sciatori della Guardia di Finanza del soccorso alpino che hanno raggiunto a piedi l’Hotel Rigopiano, lungo una strada che doveva invece già essere stata liberata dagli spazzaneve, come richiesto per tempo dallo stesso personale, prima che fosse sommerso dalla valanga trascinandosi dietro le vite di molti ospiti. L’Italia – insiste Pagano - è stata commossa dal salvataggio dei bambini, ma ha atteso con trepidazione che il miracolo si completasse con la salvezza di tutti, e non è stato purtroppo così. Io sono vicino a quanti in questi giorni hanno sofferto e hanno pianto, anche personalmente sono addolorato per la perdita di vite, tra cui quella di miei amici. L’Abruzzo ha pagato un prezzo spropositato a questo gennaio di tregenda. Ma non si può solo dare colpa alla Natura e dimenticare gli errori degli uomini. Chi doveva gestire tutto questo? E perché è stato fatto così male? Affinché tutto ciò non si ripeta, occorre agire proprio sulla gestione della macchina dei soccorsi e dell’emergenza, perché l’Abruzzo oggi è in ginocchio. Ha pagato nell’immediato un altissimo prezzo con i lutti, e ne pagherà un altro diluito nel tempo anche a livello economico. Proprio per affrontare il cuore del problema Forza Italia Abruzzo si fa promotore ai più alti livelli dell’impegno a portare la situazione regionale su un tavolo nazionale, a partire dal Parlamento. Perché – conclude Pagano – non vogliamo e non possiamo neanche pensare di dover continuare ad ascoltare la drammatica frase “ci hanno abbandonati”, che tutto il Paese ha purtroppo  sentito in tutti questi giorni. E che purtroppo rispecchiava la realtà».