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mercoledì 19 aprile 2017

A PRATOLA PELIGNA LE TRADIZIONI PASQUALI SONO PATRIMONIO DI TUTTA LA COMUNITÀ

PRATOLA - Un anno da record a Pratola Peligna per i riti della Settimana Santa. L’Arciconfraternita della Ss. Trinità del paese vuole esprimere tutta la sua gioia e felicità per aver riscontrato un’ampissima partecipazione da tutta la comunità pratolana e non.
Il tutto ha avuto inizio la notte tra Giovedì e Venerdì Santo durante la quale un folto gruppo formato da Confratelli ed affezionati ha accompagnato il suono del tamburo lungo le strade del paese per annunciare la cattura del Nazareno nel Getsemani.
La mattina successiva è stato aperto l’Altare della Reposizione, più comunemente detto Sepolcro, visitato da tantissime persone che con le lacrime agli occhi hanno pregato di fronte ai simulacri dell’Addolorata e del Cristo Morto. La sera dello stesso giorno, alle ore 20.30 ca., dalla Chiesa della Ss. Trinità ha preso il via la Processione del Cristo Morto: un corteo processionale straordinario e lunghissimo, illuminato da tantissime fiaccole, novità di questa edizione, che hanno reso l’atmosfera ancor più intensa; alla cerimonia, aperta dall’antichissimo Tronco dell’Arciconfraternita della Ss. Trinità, hanno partecipato oltre centocinquanta tra uomini e donne di Pratola che hanno offerto il proprio aiuto all’arcisodalizio per portare le Statue, i simboli della Via Crucis, i segni della Passione e gli altri oggetti sacri che hanno adornato la Processione: per la Confraternita questo è stato un segno importante che ha dimostrato come i cittadini di Pratola tengano alle proprie tradizioni, in particolar modo a quelle della Settimana Santa, ed è per questo che vanno infinitamente ringraziati. Altra novità è stata presentata durante la Veglia pasquale: al termine della celebrazione quattro Consorelle dell’Arciconfraternita hanno accompagnato, senza correre, il simulacro del Cristo Risorto verso l’Altare Maggiore allestito presso il Cinema-Teatro D’Andrea – fino allo scorso anno, quando era ancora aperto il Santuario, erano quattro i Confratelli che portavano di corsa la statua di Gesù Risorto. La Domenica di Pasqua è stata la volta della tradizionale “Resuscita”, svoltasi con un tono meno festoso rispetto agli altri anni, ma sempre molto emozionante e suggestiva: Gesù Risorto e la Vergine, che ha perso il suo manto nero alla vista del Figlio, hanno corso l’uno verso l’altra portati a spalla da otto Confratelli (Gino Pasquarelli, Mario Di Cesare, Emiliano D’Amaro e Tito Leone alla Madonna; Domenico Di Bacco, Mario Puglielli, Raffaele Colaiacovo ed Elio Pizzoferrato al Cristo) e si sono incontrati al centro di piazza Garibaldi tra un volo di colombe e l’applauso della folla festante che ha riempito tutto il centro; al termine si è svolta una piccola Processione tra le strade del centro storico.
Un anno ricco di novità e di cambiamenti causati dal sisma che non hanno fatto perdere la forza e la tenacia dell’Arciconfraternita, della Mastra e delle Cercatrici, e di tutti coloro che gravitano attorno a questo mondo; la speranza dei Confratelli, delle Consorelle e del Priore Giustino Trubiano è quella di poter bissare anche il prossimo anno questo strepitoso successo con un animo più felice e sereno.