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lunedì 8 maggio 2017

"PEDALANDO ATTRAVERSO LA STORIA"

GIORNO 9
Dopo esserci svegliati tardi abbiamo fatto una veloce colazione e abbiamo sistemato le biciclette. Con Pasquale, abbiamo  accompagnato i bambini a scuola,  insieme  abbiamo bevuto un altro caffè e  infine siamo partiti per il nostro giro. Pasquale ci ha portato ad un’ora di macchina dal centro di Bisaccia dove siamo scesi vicino ad una casa di campagna disabitata all’ombra di una delle numerose turbine a vento sparse sulla collina.
Con dispiacere abbiamo salutato Pasquale che è stato tanto gentile con noi.

Riprendendo il diario di mio padre: “ Eravamo ad appena un miglio da Bisaccia un’ora fa,  quando i furgoni hanno iniziato  ad avvicinarsi alla città mentre noi eravamo estremamente visibili ed esposti.”
Abbiamo pedalato per almeno 4 Km. quasi tutti in discesa fino ad arrivare nel centro di Bisaccia. Vicino un cartello con le indicazioni stradali ho raccolto dei papaveri: fiore  simbolo dei caduti in guerra.  Inaspettatamente in città abbiamo incontrato un negozio di riparazione gomme. Due giorni prima, appena fuori Lucerna, avevo bucato la gomma anteriore della mia bici. Mio marito Peter ha cercato di ripararla alla meglio per consentirmi di continuare a pedalare ma ora che abbiamo incontrato questo negozio  ho potuto sostituirla con una nuova. Riprendiamo il viaggio passando attraverso un ponte che unisce una stretta e profonda valle. Mio padre potrebbe aver attraversato questo stesso punto prima che il ponte vecchio venisse bombardato. Ancora adesso si vedono dei crateri nella valle sottostante.

Dal diario di William: “ Siamo a due miglia fuori da Bisaccia, abbiamo già superato il primo cingolato bruciato, il ponte bombardato e continuiamo a camminare  lungo la strada minata.  Ci siamo sentiti più al sicuro quando finalmente abbiamo attraversato il secondo ponte bombardato e lasciato dietro di noi alcuni cannoni bruciati. Molti di essi erano traforati dalle mitragliatrici. Anche qui c’erano anche dei grossi crateri lungo la strada. “
Mio marito ed io abbiamo preso un caffè in un bar fuori Bisaccia. Poi abbiamo continuato la nostra bella pedalata per circa 16 Km. quasi tutti in discesa fino ad  arrivare in un piccolo villaggio di nome Calitri.
Dal diario di mio padre: “ La strada era coperta di crateri causati dalle bombe. Attualmente ci troviamo a Calitri. Siamo arrivati all’ora di pranzo e intendiamo restare qui per la notte.”
Lungo la strada per Calitri ci siamo fermati davanti ad un cartello con le indicazioni stradali e abbiamo fatto una foto. Mentre eravamo fermi è passata una macchina  e il guidatore mi ha chiesto: - E’ lei Heather dall’Australia?
Era il proprietario dell’agriturismo nel quale abbiamo prenotato per due notti. Questa volta non abbiamo avuto bisogno di mappe e non abbiamo dovuto sopportare lo stress che la consultazione richiedeva ! L’abbiamo semplicemente seguito fino alla nostra sistemazione. Abbiamo pranzato in un bellissimo giardino . Era un sollievo sapere che stavamo ormai quasi raggiungendo il nostro obbiettivo . Da qui si potevano vedere i due grandi ponti che furono bombardati durante il transito di mio padre.
Anche dalla nostra accogliente camera da letto c’era una magnifica vista panoramica sulla vallata che scendeva verso Sant’Andrea di Conza.
Gabry Di Mattia