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lunedì 17 luglio 2017

BIODIVERSITÀ IN AZIONE SUGLI APPENNINI: QUATTRO GIORNI A PIEDI SULLA MAJELLA E SUL GRAN SASSO

Ricercatori, ecologi e appassionati percorreranno a piedi le nostre montagne per raccontare gli ecosistemi appenninici tra Riserve Naturali e Parchi Nazionali
SULMONA - Partirà il 20 luglio prossimo dal Gran Sasso la nuova iniziativa “Biodiversità in azione sull’Appennino” che, promossa dai Carabinieri Forestali, dal Parco Nazionale della Majella, del Gran Sasso e dall’Università del Molise, si svolgerà sui monti dell’Abruzzo e unirà due stazioni di alta quota della Rete mondiale di ricerca ecologica a lungo termine LTER.I partecipanti percorreranno il paesaggio caratteristico della montagna interna dell’Appennino Centrale, dalla mugheta alle praterie di alta quota fino alla tundra alpina, con elevatissimi valori di biodiversità. Si attraverseranno le aree ad alto valore ambientale e turistico dei due Parchi Nazionali.
Dopo le iniziativa dei “Cammini LTER” realizzate nel 2015 e nel 2016 (video su https://www.youtube.com/watch?v=27lTlbdDqEE), anche quest’anno i ricercatori italiani impegnati nelle Ricerche Ecologiche di Lungo Termine su ecosistemi (Rete LTER-Italia) e biodiversità (LifeWatch), percorreranno assieme ai cittadini un itinerario di divulgazione scientifica, con il patrocinio del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Per maggiori dettagli www.lteritalia.it/cammini2017.

Si partirà il 20 luglio 2017 sul Gran Sasso e poi si proseguirà fino alla Majella, dove il Cammino si concluderà il 23 luglio, con attività di rilevamento della vegetazione e del microclima ed osservazioni geologiche e faunistiche lungo tutto il percorso, che sarà caratterizzato da costanti attività di interpretazione ambientale con l’assistenza di botanici, zoologi e geologi. Sul Gran Sasso il 21 luglio si potrà partecipare all’escursione a Campo Pericoli passando per le creste del Monte Portella. Mentre il 23 luglio sulla Majella si raggiungerà il sito LTER localizzato sul Monte Acquaviva, escursione impegnativa (durata 4 ore circa solo andata, adatta a persone ben allenate), che eventualmente potrà anche essere abbreviata per i meno allenati. Momenti speciali dedicati a grandi e piccini saranno i BIOBLITZ in due siti accessibili a tutti, dove  per tutto il giorno ricercatori, naturalisti dilettanti e volontari lavoreranno insieme per censire insieme il patrimonio naturalistico: il 20 luglio sul Gran Sasso ed il 22 luglio sulla Majella.

Dichiara il Dr. Giorgio Matteucci, Coordinatore nazionale della Rete LTER-Italia e ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche: “L’iniziativa Cammini LTER è alla sua terza edizione. Nel 2015, gli scienziati hanno percorso insieme ai cittadini tre itinerari, dalle Alpi al sud d’Italia, e l’iniziativa è culminata con un evento di comunicazione della scienza ad EXPO. Nel 2016, i Cammini sono stati quattro, in centro e nord Italia, e hanno contribuito al fitto calendario di celebrazioni per i 150 anni della formulazione del concetto di ecologia, ad opera del biologo, filosofo e artista tedesco Ernst Haeckel (1834-1919). Quest’anno i Cammini in programma sono due: oltre a quello appenninico dal 20 al 23 luglio, ci sarà Antropica/Ecosistemi, risorse naturali e impatto dell'uomo, in bicicletta dal Golfo di Napoli al Mar Piccolo di Taranto dal 30 settembre al 7 ottobre.”
Il Direttore del Parco Nazionale della Majella, Arch. Oremo Di Nino, esprime viva soddisfazione per l’iniziativa che vede il territorio del Parco della Majella al centro di importanti manifestazioni scientifiche e culturali: ”i numerosi progetti internazionali che si svolgono su questa montagna posizionata al centro del Mediterraneo, come appunto LTER (The Long Term Ecological Research Network) e GLORIA (GLOBAL OBSERVATION RESEARCH INITIATIVE IN ALPINE ENVIRONMENTS), sono sicuramente un riconoscimento importante all’elevato valore biologico del territorio del Parco”.
Dichiara il Generale Ciro Lungo, Comandante del Comando Regione Carabinieri Forestali “Abruzzo e Molise”: “Tra i compiti istituzionali dei Carabinieri Forestali c’è anche l’educazione ambientale, che è alla base di un’efficace prevenzione dei comportamenti negativi a danno dell’ambiente. E’ per questo che l’iniziativa è di grande importanza, perché è finalizzata a far avvicinare il cittadino alla conoscenza degli ecosistemi, all’importanza della loro conservazione anche ai fini di diffondere la cultura del loro rispetto”.

La partecipazione è gratuita ed aperta a tutti, ma per motivi organizzativi si consiglia vivamente di iscriversi in anticipo, indicando a quali degli eventi si intende partecipare. Il relativo modulo di iscrizione (scaricabile dal sito web http://www.lteritalia.it/cammini2017/biodiversita) dovrà essere inviato alla segreteria organizzativa (utb.laquila@forestale.carabinieri.it - fax 0862 718018).

Per informazioni:
REPARTO CARABINIERI BIODIVERSITA’
Via della Polveriera snc, 67100 L’AQUILA – tel. 0862 428990 – utb.laquila@forestale.carabinieri.it

Pagina Facebook: Il Cammino della biodiversità

Approfondimenti
IL BIOBLITZ
BioBlitz è, contemporaneamente, un’azione di ricerca scientifica e di educazione ambientale. Il Primo BioBlitz si è svolto nel 1996 negli USA, sulla base di un’idea geniale dello U.S. National Park Service e del grande ecologo americano E.O.Wilson. In Italia sono state organizzate cinque edizioni di questo evento, a partire dal 2012, dal Comitato Nazionale Italia BioBlitz, costituito da esperti delle Università di Roma1/2/3, del Molise e della Tuscia. Il Comitato fornisce il patrocinio e il supporto organizzativo anche a questo evento, organizzato quest’anno dai Carabinieri Forestali, dal Parco Nazionale del Gran Sasso, da quello della Majella e dall’Università del Molise.
BioBlitz è una grande esperienza all’aria aperta, un evento durante il quale ecologi e pubblico lavorano insieme per censire in modo rapido e approfondito tutte le forme di vita nello spazio naturale prescelto. Vi si svolge una vera e propria gara per trovare e identificare il maggior numero possibile di specie in 24 ore. Ogni organismo vivente trovato è registrato e inserito in una banca dati che contribuisce a tenere sotto controllo lo stato della biosfera.

LA RETE DI RICERCA ECOLOGICA A LUNGO TERMINE (LTER)
E’ una rete di ricerca mondiale che dal 1993 lega i migliori ecologi di 38 Paesi, con l’obiettivo di conoscere ed analizzare il funzionamento degli ecosistemi e come questi si stanno trasformando nel tempo, sulla spinta dei cambiamenti climatici e di altri fattori di pressione. In Europa, la Rete comprende 20 Paesi che conducono insieme ricerca ecologica a lungo termine su specifici siti, dalle profondità dei mari e dei laghi alle foreste, fino alle più alte montagne. In Italia la Rete comprende 41 Stazioni di ricerca ecologica a lungo termine: 13 forestali, 10 marine, 8 lacustri, 5 di alta montagna, 3 costiere/insulari e 2 extra-territoriali.

LA STAZIONE LTER DELLA MAJELLA
La Stazione di ricerca ecologica a lungo termine della Majella, con i sui 2400-2750 metri di quota, è la più elevata d’Italia. Si trova nel Parco Nazionale della Majella e fa parte del macro-sito LTER-Italia “Appennini: ecosistemi di alta quota”, che comprende altre tre Stazioni di ricerca, sull’Appennino Abruzzese (Gran Sasso e Velino) e sull’Appennino Tosco-Emiliano. In questo ambiente estremo, con temperature medie annue di 3°C e un innevamento prolungato da settembre a giugno, sono ancora presenti imponenti fenomeni glaciali e peri-glaciali.
Dal 2001 i ricercatori dell’Università del Molise, affiancati dal 2008 dai tecnici botanici dell’Ente Parco, rilevano le variazioni nelle temperature e nella flora sulla base di 33 plot, 15 dei quali inseriti anche nella Rete Internazionale GLORIA (GLobal Observation Research Initiative in Alpine environments), disposti lungo un gradiente altitudinale dalla mugheta alle praterie primarie di alta quota e alla tundra alpina. Nella mugheta si studia anche l’accrescimento radiale, i cicli fenologici e l’anatomia del legno del pino mugo.
I dati raccolti indicano che, a causa del progressivo aumento delle temperature, le piante legate a climi più caldi tendono a colonizzare le quote più elevate, a danno di quelle adatte a situazioni più fredde, che regrediscono. Anche la mugheta è in espansione verso quote maggiori, minacciando così le specie rare ed endemiche presenti nelle praterie alpine della Majella.

LA STAZIONE LTER DEL GRAN SASSO D’ITALIA
La Stazione di ricerca ecologica a lungo termine del Gran Sasso d’Italia, con i sui 2200-2300 metri di quota, è una delle più elevate d’Italia. Si trova nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e fa parte del macro-sito LTER-Italia “Appennini: ecosistemi di alta quota”, che comprende altre tre Stazioni di ricerca, sull’Appennino Abruzzese (Velino e Majella) e sull’Appennino Tosco-Emiliano. Si tratta di un ambiente molto severo, con temperature estreme sotto lo zero per oltre otto mesi l’anno ed innevamento prolungato fino a sei mesi all’anno.
Dal 1986 gli ecologi, prima delle Università di Roma e dell’Aquila ed ora del Corpo Forestale dello Stato, studiano con continuità lo stato della vegetazione di alta quota, analizzando tutte le specie vegetali presenti in aree fisse di campionamento, dove effettuano rilevamenti periodici una volta l’anno. Dal 2006, gli stessi ecologi studiano le presenze dei rari uccelli di alta quota, effettuandone il monitoraggio una volta alla settimana. E dal 2013 si è cominciato a studiare direttamente anche la neve e il microclima, attraverso apparecchi automatici di rilevamento della temperatura.
Dai primi trent’anni di osservazioni sulla vegetazione, emerge una chiara tendenza all’adattamento all’aridità delle comunità vegetali d’alta quota, nelle quali è in corso un processo di graduale degenerazione, con forte diminuzione delle rare specie adattate ai climi più freddi e l’invasione di quelle più termofile: si tratta verosimilmente degli effetti del generale cambiamento climatico osservato in tutta l’Italia Centro-Meridionale negli ultimi 50-60 anni che, in alta montagna, si esprime soprattutto attraverso la forte riduzione della durata del manto nevoso.