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giovedì 19 ottobre 2017

GASDOTTO SULMONA-FOLIGNO: “REGIONE RIBADISCA IL NO”

SULMONA - "Giovedì prossimo 26 ottobre la Regione Abruzzo mantenga la schiena dritta e nell'ambito della riunione che avrà luogo presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri faccia valere la propria perentoria contrarietà riguardo la realizzazione del gasdotto Sulmona-Foligno". E' netta la posizione del Consigliere Leandro Bracco nel tornare ad affrontare una questione di estrema delicatezza che da moltissimi mesi sta turbando i sonni di migliaia di abitanti della Valle Peligna e dell'Aquilano e che concerne la progettazione del gasdotto e di una centrale di spinta nella città di Sulmona. "Mi chiedo come possa essere ancora sul tavolo – incalza l'esponente di Sinistra Italiana
– l'eventualità di stuprare circa 100 chilometri dell'Appennino centrale per inserirvi proprio un gasdotto. Cento chilometri di territorio in cui il rischio sismico è elevatissimo. Fra poco meno di un mese, il 3 novembre prossimo, ricorrerà il 311° anniversario dal terrificante terremoto di Sulmona che nel 1706 devastò il capoluogo peligno e moltissimi Comuni del suo hinterland provocando la morte di oltre mille innocenti. Un sisma la cui magnitudo si attestò a quota 6.6, superiore sia a quella che colpì L'Aquila nel 2009 sia a quella che rase al suolo Amatrice l'anno scorso". "Se la nostra nazione avesse un minimo di amor proprio ma se soprattutto l'attuale classe dirigente facesse tesoro di quanto accaduto nei secoli passati – evidenzia Bracco – sarebbe un'ovvietà quella di mettersi di traverso di fronte alla realizzazione di un'imponente opera infrastrutturale che oltre ad andare a devastare sine die porzioni enormi di territorio metterebbe a repentaglio per generazioni e generazioni a causa dell'altissima sismicità di quelle zone la vita di migliaia di persone". "Ricordo inoltre – rileva il Consigliere regionale – che di tutti i Comuni coinvolti nel percorso abruzzese del metanodotto, ben 19 sono inseriti nei vari crateri sismici che si sono costituiti sin dal terremoto di L'Aquila del 2009". "Credo non sia affatto priva di fondamento – sottolinea Bracco – la tesi secondo cui la Snam abbia voluto imprimere una notevole accelerazione all'iter che attiene al gasdotto Sulmona-Foligno prima che la politica si dedichi anima e corpo all'imminente e ovviamente infuocata campagna elettorale per le elezioni Politiche della prossima primavera. Come dare torto infatti alle presumibili intenzioni della Snam stessa che, molto probabilmente, vuole mettere prima della tempesta del voto quanto più fieno possibile in cascina?". "Da anni tutte le associazioni e i comitati che sono nati per dire no al gasdotto si battono a più non posso contro un'opera mastodontica la cui realizzazione difficilmente può dirsi compatibile con il contesto ambientale presente in quelle zone. La politica non deve far altro che dar seguito a quelle istanze. Così facendo – conclude Leandro Bracco – si farebbero per una volta gli interessi non di pochi ma dell'intera collettività". (Com/ga)