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giovedì 7 dicembre 2017

​A SULMONA IL TEATRO È PER TUTTI: IL POMO DELLA DISCORDIA CON UN FRIZZANTE BUCCIROSSO E IL GIORNO DOPO IL TEATRO È DEI BAMBINI

SULMONA - Ad andare in scena domani venerdì 8 dicembre alle 21 sul palco del Maria Caniglia di Sulmona, uno spettacolo frizzante che tratta in modo gradevole e divertente il tema dell’omofobia, Il pomo della discordia, di e con Carlo Buccirosso e con Maria Nazionale.Il giorno del trentesimo compleanno di Achille i festeggiamenti potrebbero essere turbati dalla confessione del festeggiato che la sorella Francesca spinge a fare coming out. In realtà questo tremendo segreto è un po’ il segreto di pulcinella perché tutti in famiglia, compreso il burbero padre che non nasconde la propria omofobia, sanno la realtà dei fatti.
Tra gli elementi di discordia c’è anche la volontà di Achille di volersi ridurre il pomo d’Adamo, ritenuto troppo vistoso…


Il testo della nuova commedia scritta da Carlo Buccirosso, che gioca con il mito greco della mela lanciata dalla dea Eris sul tavolo del banchetto di nozze tra Peleo e Teti, è gradevole e divertente e tratta con garbo e non senza una franca ironia il tema dell’omofobia, riuscendo a mettere in luce con leggerezza, ma anche facendo riflettere il pubblico, tutte le distorsioni di quella che è una mentalità ancora troppo largamente diffusa…la commedia risulta frizzante e dalla grande dinamicità, con dialoghi serrati e tempi comici ben calibrati, riuscendo a tenere alta l’attenzione del pubblico nonostante la durata di quasi tre ore  (Sergio Palumbo su Cultura e spettacolo magazine).



Sabato 9 dicembre con l’insolito orario delle 21 è la volta del teatro dedicato ai più piccoli che dalle poltroncine del Teatro Maria Caniglia potranno godere della messa in scena di “Un topo... due topi... tre topi...Un treno per Hamelin” della compagnia Accademia Perduta Romagna Teatri ispirata alla favola Il flauto magico dei Fratelli Grimm.

La tranquilla città di Hamelin è governata da gente avida e corrotta, pronta a sacrificare la città per arricchirsi. I topi son dappertutto: nei letti e sui soffitti, nei cassetti e sui piatti; il cuoco li trova in cima alla torta, le lavandaie in mezzo al bucato. La città cade in rovina, la peste dilaga. La figlia del Re, ignara di tutto, supplica il padre di trovare una soluzione. Si affiggono bandi e giungono, come in una fiera, Imbonitori, Inventori, Ammazzaratti, ma tutto è inutile. Solo il suono del flauto fatato può riportare la speranza su Hamelin. Ma il magico Pifferaio, per catturare l’enorme Capo dei topi, ha bisogno dell’aiuto dei bambini. Sette di loro, come le sette note del suo flauto, potranno finalmente liberare la città per sempre. Non solo una fiaba, dunque, ma un gioco di rime, di musica e di teatro che coinvolge gli spettatori come avveniva un tempo su tutte le piazze dove la realtà si mescolava alla fantasia.  Uno spettacolo magico e divertente che conduce il pubblico dei bambini ad una riflessione profonda sull’importanza dell’onestà di chi governa un paese.