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sabato 29 settembre 2018

ABRUZZO (REGIONE VERDE D’ITALIA). CORNELI:"ILLECITI, CONVIVENZE E PRESCRIZIONI, UN CIRCOLO VIZIOSO DA ESTIRPARE DEFINITIVAMENTE"

BUSSI - "Prendo atto che la IV sezione della Cassazione ha annullato le 10 condanne per disastro colposo inflitte agli ex manager della Montedison dalla Corte d’Appello dell’Aquila il 17 febbraio del 2017 in relazione alla tristemente nota vicenda della discarica di Bussi. Una sentenza, quella di due anni fa, che aveva ribaltato la discussa decisione assunta il 19 dicembre del 2014 dalla Corte d'Assise di Chieti e dal suo presidente Camillo Romandini, con la quale i 19 imputati venivano assolti dall'accusa di aver avvelenato le falde acquifere, derubricando in colposo il reato di disastro ambientale, e favorendone dunque la prescrizione.
Lo stesso Romandini è stato di recente sanzionato dal Csm (ad onor del vero in maniera piuttosto “morbida”) per avere svolto attività imprenditoriale incompatibile con la sua attività di magistrato e per aver tenuto comportamenti scorretti nei confronti dei giudici popolari prima della pronuncia della sentenza di primo grado.Nel dettaglio, quattro gli imputati assolti per non aver commesso il fatto e sei quelli che hanno visto cadere in prescrizione il reato, riconosciuto in appello, di disastro ambientale. Morale della favola: i responsabili, in un modo o nell’altro, l’hanno fatta franca. Siamo al cospetto di una vicenda oscura, in cui le singole responsabilità compongono un quadro devastante ai danni di un territorio violentato per decenni. Dagli anni ’60 agli anni ’90 sono state sversate illegalmente nella discarica più di 200 mila tonnellate di sostanze tossiche, provocando un disastro di proporzioni inimmaginabili, con la complicità, o quantomeno con la connivenza, della politica.Al danno ambientale, gravissimo, si aggiunge ora la beffa della prescrizione dei reati. Per questo siamo già al lavoro per riformare questo istituto. Ogni anno in Italia si prescrivono più di 100 mila processi, con grave sperpero di denaro pubblico e con esiti paradossali come quello relativo alla vicenda di Bussi.Inoltre, anche alla luce di quanto emerso dal comportamento del giudice Romandini, occorre rafforzare l’imparzialità della magistratura, sulla qual cosa non rassicura affatto la recente nomina di David Ermini alla presidenza del Csm, uomo di Renzi e responsabile giustizia del Partito democratico, di cui è stato deputato sin dalla scorsa legislatura.
Ancora, è notizia di oggi che sempre nella nostra regione, e nello specifico nei laboratori del Gran Sasso, i referenti dell'Infn avrebbero mantenuto in esercizio i laboratori senza verificare se vi fosse un adeguato isolamento idraulico delle opere di captazione e convogliamento delle acque destinate ad uso idropotabile e conseguentemente senza attuare le misure atte a scongiurare il rischio di contaminazione delle acque sotterranee destinate all'immissione in acquedotto ad opera delle sostanze inquinanti utilizzate nelle attività dei laboratori. A Strada dei Parchi, invece, la Procura contesta il fatto che non ci sarebbe stato un adeguato isolamento delle superfici dei tunnel autostradali e delle condutture di scarico a servizio delle gallerie rispetto alla circostante falda acquifera con l'esistenza di punti d'infiltrazione delle acque di falda potenzialmente contaminate. E infine ci sono i vertici della Ruzzo Reti ai quali si contesta anche il fatto di non aver vigilato sulla funzionalità dei sistemi di rilevazione precoce di eventuali contaminazioni, per lo più in un'area naturale protetta. Solo nei confronti di questi ultimi la Procura ipotizza anche l'accusa di getto pericoloso di cose, in riferimento al Cloroformio e al Toluene immessi nell'acqua del Gran Sasso.
Se le accuse dovessero risultare fondate, ciò che è avvenuto a Bussi non dovrà ripetersi e questa volta i responsabili dovranno pagare".

On. Valentina Corneli