SULMONA - Ieri ultima serata del 36° Sulmona International Film Festival 2018 (SIFF).Dopo i tre giorni di concorso la premiazione dei vincitori al Cinema Pacifico di Via Roma.Tre giorni densi di cinema, di cortometraggi e di "lunghi", e finalmente il Cinema Pacifico è di nuovo tornato a essere il cuore pulsante della città sul piano della promozione culturale e della socialità.In occasione della premiazione di ieri hanno calcato il palco del cinema-teatro Pacifico i registi vincitori, l'attrice Liliana Fiorelli, che ha presentato la serata insieme al presidente di Sulmonacinema Marco Maiorano,
Victor Perez, VFX supervisor, e Francesco Bruni, sceneggiatore e regista, a Sulmona in veste di presidente di giuria. Un grande successo di pubblico, corrispondente all'aumento
dell'interesse durante i giorni del festival, ha caratterizzato anche la
serata di premiazione del 36° del Sulmona International Film Festival
2018, tenutasi sabato 10 novembre al Cinema Pacifico.
I quattro giorni del festival (sette contando anche gli eventi del prefestival) hanno portato una ventata di entusiasmo e di partecipazione, costituendo un'occasione per affrontare grandi temi come quello delle migrazioni, del rapporto tra generazioni, delle fragilità sociali.Tanti ospiti, buon incremento di pubblico, nuove categorie di premi hanno segnato un cambio di passo dell'iniziativa, sempre più con respiro internazionale ma con le radici ben piantate in Abruzzo.Anche la conduzione della serata è stata brillante, grazie alla presenza dell'attrice Liliana Fiorelli, che ha accompagnato sul palco il presidente dell'associazione Sulmonacinema Marco Maiorano.L'evento clou della serata è stato il talk di Victor Perez che ha incantato il pubblico spiegando cosa sono gli effetti visivi che realizza ormai da anni per il cinema italiano e internazionale (recente la collaborazione con Gabriele Salvatores ne "Il ragazzo invisibile – seconda generazione").Ricco il parterre degli ospiti, con registi accorsi da varie parti d'Italia per ricevere i trofei nelle varie sezioni di concorso. Tra di essi, Bruno D'Elia, regista del video musicale "Shinigami", Maurita Cardone, con origini di peligne, coautrice del documentario americano "Shadows Of Endurance", Danilo Corbellini Scarcia e Antonio Genovese, registi di "Scala 6", Lorenzo Puntoni, regista di "Acquario", Natalino Zangaro, regista di "Piano Terra" che ha ricevuto il premio speciale SIFF STUDENTI.A presiedere la giuria principale lo sceneggiatore e regista Francesco Bruni, che si è augurato di tornare presto a Sulmona, magari con il suo prossimo film.
Ecco i premi con le relative motivazioni:
Special Prize Fauve di Jeremy Comte (Canada)
Per
la capacità di governare la tensione e restituire con grande rigore il
dolore della perdita: dai colori freddi di una landa dimenticata al
tormento che si accende nell'anima dei protagonisti, dall'innocenza del
gioco che sfocia in tragedia alla comunione sofferta con la natura.
Premio Soundtrack STEVE HORNER per "One Small Step" (USA- CINA)
Per
l'abilità nel coniugare con dolcezza immagini e musica e costruire un
percorso di crescita personale che si evolve nota dopo nota, fino a
raggiungere la luna.
Menzione Speciale Beauty di Nicola Abbatangelo (Italia)
Per
l'ammirevole sforzo produttivo nel mettere in piedi un universo
fiabesco poco frequentato dall'industria cinematografica italiana, in
bilico tra ricostruzione in grande stile e spiccata sensibilità
estetico-musicale.
Premio Miglior Editing HOLGER BUCK – MARTIN HEROLD – JONAS RIEMER per "MASCARPONE" di Jonas Riemer (Germania)
Per
l'esplosiva valorizzazione di un montaggio che, unendo differenti
tecniche visive, si discosta da uno scheletro narrativo classico
hollywoodiano fino a diventare elemento espressivo preponderante.
Premio Migliore Attore LESZEK ABRAHAMOWICZ per "Techno" di Tadeusz Lysiak (Polonia)
Per
un'interpretazione in grado di costruire un avvolgente e tormentato
immaginario interiore: la nostalgia della giovinezza e la difficoltà di
affrontare il quotidiano, una senilità che si fonde con la malattia e
una sofferenza che diventa norma di vita.
Premio Migliore Attrice TARA RIGGS per "DeKalb Elementary" di Reed Van Dyk (USA)
Per
l'impatto di una trasformazione graduale da vittima a figura materna,
restituita da uno sguardo che racchiude insieme paura e controllo,
rigida lucidità e abbandono alla tenerezza.
Miglior Fotografia a Dihn Duy Hung per "The Mute" di Pham Tien Am (Vietnam)
Per
la sottolineatura di un'alienazione fatta di inquadrature statiche e
ritmi dilatati. La difficoltà di esprimere un disagio che passa
attraverso la macchina da presa, dipingendo un universo silenzioso e
solitario.
Miglior Sceneggiatura Summer di Pearl Gluck (USA)
Per
la ricerca di un'identità che cerca di destreggiarsi tra i libri sacri e
l'esplorazione della propria sessualità, in un racconto di formazione
che abbraccia l'adolescenza e le sue contraddizioni.
Miglior Regia Ex aequo In The Field di Oleksandr Shkrabak (Ucraina)
Per
la solidità di una regia che richiama nobili tradizioni
cinematografiche, con un uso della macchina da presa muscolare e
consapevole, al servizio di un oscuro dramma a cavallo tra guerra e
famiglia.
Miglior Regia Ex aequo Shadow Animals di Jerry Carlsson (Svezia)
Per
aver saputo tramutare la propria inquietudine in un indiscutibile punto
di forza, dando forma a un mondo ricco di misteri, che raggiunge picchi
surreali coniugando timorosa curiosità e predisposizione al
paradossale.
Miglior cortometraggio abruzzese Scala 6 di Danilo Corbellini Scarcia e Antonio Genovese
Per
il sapiente uso di un linguaggio cinematografico surreale nel
raccontare un dramma personale e collettivo, valorizzando l'importanza
dell'incontro col prossimo e dei propri conflitti interiori.
Miglior Animazione Inanimate di Lucia Bulgheroni (Italia, Regno Unito)
Per
aver dato corpo a un racconto colorato e introspettivo, che attraverso
un utilizzo magistrale della stop motion approda all'indagine della
sfera personale ed emotiva dei personaggio, trovando nel meta-cinema il
proprio compimento.
Miglior Documentario Shadows of Endurance di Diego Scarponi (Italia, USA)
Per
la precisione sistematica nel trasporre le parole in immagini, non
fermandosi alla mera esposizione del contenuto ma trovando nella
coincidenza tra umanità e ricerca antropologica un indiscutibile valore
aggiunto.
Miglior "National" Acquario di Lorenzo Puntoni
Per
il progressivo crescendo di angoscia che trova il suo apice nello
scontro tra chi esercita il male e chi è costretto a subirlo, catturando
nella fissità dei protagonisti e dei loro sguardi l'incomprensione alla
base di ogni tragedia.
Miglior "International" Wren Boys di Harry Lighton (Regno Unito)
Mirabilmente
sospeso tra il cinema di due maestri britannici come Ken Loach e Mike
Leigh, un cortometraggio che concilia attenzione all'immagine e
narrazione carica di contrasti, restituendo i desideri e i tormenti di
una working class divisa tra violenza e speranze.
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