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giovedì 5 dicembre 2019

"APC DI SULMONA: LA GIUNTA REGIONALE MARSILIO DIMOSTRI LA SUA DISCONTINUITA’ RADICALE RISPETTO ALLA GIUNTA D’ALFONSO!"

"CHIEDIAMO (OGGI COME ALLORA) IL RIPRISTINO DEI SERVIZI A PIENO REGIME – ALMENO ALLO STATO ANTECEDENTE L’OPERAZIONE DI DEPOTENZIAMENTO DEL 2017 – E IL RECUPERO DELLA SEDE DI PIAZZA VENEZUELA"
SULMONA - "Ricapitoliamo. Dopo l’abbandono della Biblioteca comunale, che aspetta dal 2009 di essere recuperata, nella primavera 2017 una nuova calamità si è abbattuta sulla città in piena celebrazione del Bimillenario ovidiano: la chiusura improvvisa, per “rischio sismico”, della sede storica dell’Agenzia regionale di Promozione Culturale, e successivo trasferimento “temporaneo” di una piccola parte del servizio in un locale della sede dell’INPS. Da allora, le nostre ripetute manifestazioni pubbliche e richieste affinché venisse ripristinato il pieno funzionamento dell’APC e anche della Biblioteca comunale sono rimaste, nella sostanza, inascoltate.
Inoltre, gli attiamministrativi che giustificassero l’operazione di chiusura
della sede dell’APC in piazza Venezuela sono rimasti introvabili.
Com’era prevedibile – e a dispetto delle (per la verità vaghe e limitate) rassicurazioni di impegno
pronunciate dall’allora Giunta regionale D’Alfonso e dalla Sindaca Casini – la chiusura per “rischio
sismico” della sede storica e la temporanea e precaria riapertura di parte dell’APC sulmonese nei locali dell’INPS sono serviti da preludio a un massiccio depotenziamento (spazi ridotti e insufficienti; gran parte dei libri è rimasta nella sede chiusa; orari di apertura al pubblico ridotti a poche ore un paio di giorni a settimana) e ora – stando alle ultime proposte trapelate dell’attuale governo regionale che
verranno discusse a breve a Pescara – anche al rischio di accorpamento di quel che ne rimane
all’APC di Avezzano.Di fronte a quella che si conferma essere una strategia di desertificazione culturale della Valle Peligna e delle aree interne, puntiamo nuovamente il dito sulle responsabilità politiche di tutta la filiera istituzionale, dal Comune, alla Provincia, alla Regione (nel 2017 governata dalla Giunta d’Alfonso, ora dalla Giunta Marsilio). L’attenzione alla Valle Peligna e alle aree interne, tanto sbandierata nella campagna elettorale senza fine che viviamo, si rivela essere fumo negli occhi nel momento in cui il diritto generale di accedere liberamente alla cultura nelle sue varie forme è calpestato in una serie infinita di privazioni, chiusure, depotenziamenti. Il rischio sismico, inoltre, (come è accaduto nei casi dell’APC di Sulmona e della Biblioteca comunale), sembra diventato la scusa che scioglie le istituzioni pubbliche dall’obbligo di garantire certi diritti, rendendole libere finalmente di perseguire altri interessi, lontani dalle vite delle persone. Un rischio sismico che si palesa improvviso in alcuni casi, mentre resta inesplorato in altri, e del quale non si comprende se ci sia una qualche strategia organica,non estemporanea, di mitigazione.
Consapevoli che la buona volontà dei cittadini non può sostituire i servizi che le istituzioni repubblicane sono costituzionalmente tenute a garantire, chiediamo nuovamente, oggi come due anni fa, ai rappresentanti istituzionali competenti che l’Agenzia regionale di promozione culturale e anche la Biblioteca comunale, a pieno regime, siano ristabilite a Sulmona. Come? Per quanto riguarda l’APC di Sulmona, garantendo i finanziamenti pubblici adeguati a ripristinare il servizio ampio (biblioteca, sale di lettura e studio, archivio giornali, prestito, sala conferenze) e quotidiano che era garantito nella sede storica. Non accettiamo soluzioni al ribasso, né lo status quo di depotenziamento attuale.Tenere aperta mezza aula studio in pochi metri quadri di qualche ufficio pubblico per poche ore e pochi giorni a settimana non è restituire alla città i servizi culturali di cui è stata privata.  Non lo accettiamo in una città dove mancano luoghi pubblici di condivisione dei saperi e di accesso gratuito alla cultura nelle sue varie forme. Chiediamo, inoltre, il ripristino della sede di Piazza Venezuela come sede dell’APC di Sulmona e la pubblicazione degli atti amministrativi che ne decretarono la chiusura improvvisa e ingiustificata nel 2017.  Rivendichiamo il diritto ad avere diritti, anche nelle aree interne!"
   
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