CASTEL DI SANGRO - "Bestie da
soma", olio su tela di Teofilo Patini, e' tornato a Castel di
Sangro, ospite della pinacoteca intitolata all'artista castellano. Il quadro,
insieme a "L'erede" e "Vanga e latte", costituisce la trilogia
Patiniana, oggetto di studio a livello internazionale. L'opera
fa parte della collezione d'arte dell'Amministrazione
provinciale dell'Aquila ed e' miracolosamente scampata al
crollo del palazzo della Prefettura dovuto al terremoto del 6
aprile 2009. Dopo un periodo itinerante, in importanti mostre
in Italia, per volonta' e impegno del vice presidente della
Provincia, Salvatore Orsini, del presidente Antonio del Corvo e
del sindaco di Castel di Sangro,
Umberto Murolo, si e' deciso di ospitarla nella cittadina montana nella quale l'artista e' nato. Il Patini, mostrando nell'opera poverta', sudore e il duro lavoro del proletariato rurale, vuole rappresentare, con chiara espressione di verismo sociale, la sua denuncia per lo sfruttamento delle donne, quando venivano loro affidati lavori inadeguati e spesso di carico superiore rispetto agli uomini. La Pinacoteca, curata dal critico d'arte, Lino Alviani, e' aperta dal martedi alla domenica, dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 18 alle 20.
Umberto Murolo, si e' deciso di ospitarla nella cittadina montana nella quale l'artista e' nato. Il Patini, mostrando nell'opera poverta', sudore e il duro lavoro del proletariato rurale, vuole rappresentare, con chiara espressione di verismo sociale, la sua denuncia per lo sfruttamento delle donne, quando venivano loro affidati lavori inadeguati e spesso di carico superiore rispetto agli uomini. La Pinacoteca, curata dal critico d'arte, Lino Alviani, e' aperta dal martedi alla domenica, dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 18 alle 20.
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