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mercoledì 28 settembre 2011

METANODOTTO, AUDIZIONE IN PROVINCIA COMUNE E COMITATI: "PASSARE AI FATTI"

L’AQUILA – La Provincia delle passare dalle parole ai fatti. Le loro delibere sono rimaste lettera morta”. Ecco perché i comitati per l’ambiente di Sulmona premono affinchè anche la Provincia dell’Aquila, ente maggiormente coinvolto (103 km su 168 del metanodotto Sulmona-Foligno interessano il territorio provinciale) dica no al progetto relativo  al metanodotto e alla centrale di compressione presentando ricorso al Tar Lazio contro il nuovo decreto di 'pubblica utilita'' deciso dal Governo sul metanodotto Sulmona- Foligno'', come hanno affermato gli ambientalisti all'indomani di un incontro all'Aquila. Audizione, infatti, ieri in Commissione Ambiente della Provincia ieri del Comune di Sulmona e dei Comitati cittadini.  Durante la riunione
i comitati cittadini, dopo aver spiegato i risvolti negativi per il territorio che porterebbe l'opera, hanno sollecitato la Provincia ad assumere precisi impegni come quello del ricorso al Tar i cui termini scadono il 10 ottobre. L'assessore comunale all'Ambiente, Mauro Tirabassi,  ha sottolineato la netta contrarietà dell'amministrazione sulmonese (deliberata più volte dal Consiglio Comunale) ad un'opera che, se da un lato comporterebbe seri danni all'economia locale e in particolare al turismo, dall'altro metterebbe in pericolo

la sicurezza e la salute della popolazione, stante l'elevata sismicità del territorio e la scarsa capacità della Valle Peligna di diluire le emissioni della centrale.
I rappresentanti dei Comitati hanno evidenziato come la Provincia dell'Aquila sia l'Ente pubblico maggiormente coinvolto, dal momento che ben 103 km su 168 del metanodotto Sulmona-Foligno, interessano il territorio provinciale; non solo, ma la Provincia ha specifiche e molteplici competenze in relazione al progetto Snam sia in ordine alla pianificazione territoriale e urbanistica, che per quanto attiene alla tutela ambientale, alla qualità dell’aria e alla protezione civile.
Tuttavia, hanno ricordato i Comitati, a fronte a un così elevato coinvolgimento, che finora la Provincia non ha messo in atto nessuna concreta iniziativa per fermare un'opera così impattante e pericolosa. 
Le delibere di contrarietà dell'Ente sono rimaste lettera morta ed invano, nei mesi scorsi , i Comitati hanno chiesto che anche la Provincia impugnasse  davanti al TAR del Lazio il decreto di "compatibilità ambientale", così come invece hanno fatto, tra gli altri, il Comune dell'Aquila e quello di Sulmona.
Perciò i Comitati hanno chiesto alla Provincia di passare dalle parole ai fatti. Come? Innanzitutto presentando ricorso al TAR Lazio contro il nuovo decreto di "pubblica utilità" dell'opera, i cui termini scadono il 10 ottobre; e poi adottando una serie di iniziative, come quella di partecipare attivamente al coordinamento interregionale anti-gasdotto affinchè, insieme agli altri Enti interessati, si induca la Snam e il Governo nazionale ad individuare un diverso tracciato rispetto a quello appenninico; effettuare direttamente o destinare specifiche risorse per uno studio della qualità dell'aria nella Valle Peligna; mettere in campo adeguati mezzi e professionalità affinché gli studi e i monitoraggi prescritti dal decreto di "compatibilità ambientale" siano effettuati con la massima serietà; esercitare la proprie prerogative per la individuazione di ogni possibile contrasto tra il progetto Snam e le norme vigenti in tutte le sedi in cui la Provincia è tenuta ad esprimere il proprio parere; spingere sulla Regione affinchè approvi, senza ulteriori indugi, la legge che non consente il passaggio di grandi metanodotti ed oleodotti in aree ad  elevata sismicità.
I Comitati auspicano che, in occasione del Consiglio Provinciale che si terrà domani, giovedi 29 settembre, queste iniziative possano diventare impegni concreti e fattivi in difesa dei diritti fondamentali del territorio”.  

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