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giovedì 27 ottobre 2011

METANODOTTO, COMITATI "SNAM SI FERMI". DEPUTATI PD "IMPORTANTE RISULTATO"

SULMONA -Dal Comune al parlamento il popolo dice no all'eco-mostro, i comitati sulmonesi premono "la Snam si fermi". Un risultato importante, secondo i parlamentari Pd. Ieri, con voto unanime, la Commissione Ambiente della Camera dei Deputati ha approvato la risoluzione con cui si impegna il Governo a disporre la modifica del tracciato del mega gasdotto Brindisi-Minerbio di 687 km e ad "escludere la fascia appenninica al fine di evitare sia gli alti costi ambientali che deriverebbero, sia l'elevato pericolo per la sicurezza dei cittadini dovuto al rischio sismico che metterebbe a dura prova la vulnerabilità della condotta”. L'approvazione
della risoluzione, presentata dai Deputati del PD Mariani, Lolli,Vannucci e Verini, costituisce un fondamentale punto di svolta nell'annoso problema del contestatissimo metanodotto della Snam. 

È un risultato di grande valore”, dicono i parlamentari. La modifica del tracciato, dice la risoluzione, è “sia per evitare gli alti costi ambientali che deriverebbero, sia per l'elevato pericolo per la sicurezza dei cittadini dovuto al rischio sismico che metterebbe a dura prova la vulnerabilità della condotta”. La nostra posizione -proseguono - nasceva dall'esigenza di mettere attorno ad un tavolo tutti i soggetti: le amministrazioni locali, i tecnici, la Snam, i Comitati, per confrontare tutti i problemi che presenta il tracciato proposto che, non solo a nostro parere, rischia di causare danni ambientali contenendo inoltre aspetti critici per la sismicità dei territori interessati” “Il fatto che la Commissione Ambiente abbia votato la nostra risoluzione all'unanimità significa che i suoi contenuti erano ragionevoli e costruttivi. Si apre ora - concludono Mariani, Lolli, Vannucci e Verini - una fase nuova, di confronto di merito e di ascolto sostanziale delle ragioni di chi non è pregiudizialmente contro lo sviluppo della rete gas, ma nutre profonde ragioni di contrarietà verso il tracciato progettato”.




Dopo i Comuni, le Province e il Consiglio Regionale d'Abruzzo è la volta del massimo organo elettivo dello Stato italiano : il Parlamento. Tutti dicono che il progetto della Snam non può essere realizzato e che va quindi cambiato.  “A questo punto” dicono i comitati in una nota “se la Snam è per il rispetto dei principi su cui si fonda il nostro Stato democratico , ha una sola scelta : fermarsi. La Snam ritiri il suo progetto e
insieme a tutti gli Enti e i soggetti interessati accetti di sedersi ad un tavolo per individuare una ragionevole alternativa. Glielo chiede la Repubblica Italiana, attraverso le sue Istituzioni. Il secondo comma dell'art. 1 della Costituzione così recita : " La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione". Ebbene, il popolo sovrano ha detto di no all'eco-mostro della Snam, attraverso tutte le articolazioni del nostro sistema democratico, dalla più piccola, il Comune, alla più importante, il Parlamento.  Se la Snam dovesse testardamente insistere nel portare avanti il suo devastante progetto ciò rappresenterebbe una grave forzatura delle regole della nostra democrazia e della stessa convivenza civile.
Ci auguriamo che la Snam (Eni) si renda consapevole di questo, tanto più che in passato ha più volte affermato di voler procedere tenendo conto della  volontà delle popolazioni coinvolte.
Ma la risoluzione della Camera dei Deputati, oltre che avere ripercussioni sulla Snam, è diretta in primo luogo a tutti gli organi decisionali, da quelli nazionali a quelli regionali.
Il Governo nazionale, in particolare il Ministero dello Sviluppo Economico, è chiamato prioritariamente a darne attuazione, fermando il procedimento in atto.
Così come, alla luce della volontà espressa a livello parlamentare, il Presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, ha una importantissima motivazione in più per attuare subito la risoluzione del Consiglio Regionale del 18 ottobre che lo impegna a richiedere il tavolo per la individuazione del tracciato alternativo alla dorsale appenninica.  Infine le strutture della Regione Abruzzo non possono ignorare la chiara volontà espressa da tutti gli Organi Elettivi. Perciò, dopo il voto unanime della Commissione Ambiente della Camera, il Settore Energia della nostra Regione ha una ulteriore ragione, la più importante, per fermare il procedimento relativo alla centrale di compressione che la Snam vorrebbe imporre a tutti i costi al nostro territorio”