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martedì 28 febbraio 2012

STUPRO, MILITARE DAL GIP.IL LEGALE "ATTO CONSENZIENTE". LO SFOGO DEL PADRE


L’AQUILA  -L'atto sessuale "e' stato consenziente".  E’ quanto ha riferito questa mattina l'avvocato Alberico Villani del Foro di Avellino, difensore del militare avellinese 21enne Francesco Tuccia arrestato la scorsa settimana per violenza sessuale aggravata e tentato omicidio ai danni della studentessa di Tivoli ricoverata ancora nell’ospedale dell’Aquila. Tuccia è giunto attorno alle 8.30 al tribunale dell'Aquila, dal carcere di Teramo. Era accompagnato dal suo legale. Interrogatorio di garanzia durato quasi mezz'ora da parte del Gip Giuseppe Romano Gargarella e del pubblico ministero David Mancini. L’avvocato, al termine dell’udienza, ha raccontato che il militare "Ha risposto alle domande, ha ricostruito la dinamica dei fatti ha riferito che non c'e' stato alcun attrezzo esterno, lui avrebbe utilizzato un mano nel rapporto amoroso consenziente con la ragazza nel corso del quale la giovane ha riportato delle ferite". Ha aggiunto poi c'è stato un rapporto amoroso consenziente che ha provocato ferite. La cosa va però approfondita. Sono
d'accordo con la stampa e l'opinione pubblica: se è stato usato un oggetto non è più un rapporto sessuale ma si è andati oltre, ma questo va dimostrato con accertamenti medico-legali”.
Il gip si e' riservato la decisione sull'eventuale liberta' condizionata dell'indagato (in servizio presso il 33esimo reggimento artiglieria terrestre Acqui dell'Aquila) o sulla concessione degli arresti domiciliari. 
Secondo l'accusa (in base alle risultanze investigative dei carabinieri) la studentessa sarebbe potuta morire per il gelo. Teatro dello stupro era stato l'esterno di una discoteca di Pizzoli (L'Aquila) dove, a trovare la studentessa sanguinante e al gelo, erano stati il titolare del locale ed un bodigard. La temperatura esterna, infatti, era di circa - 10 gradi. L'interrogatorio sarebbe dovuto avvenire nel carcere di Castrogno (Teramo) ma impegni del Gip del Tribunale dell'Aquila, Giuseppe Romano Garganella che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare, lo hanno spinto a cambiare il luogo dove tenere l'interrogatorio del giovane militare, ovvero presso l'aula Gip del Tribunale provvisorio di Bazzano (L'Aquila). Francesco Tuccia, sospeso cautelativamente dal servizio, condivide la cella con Salvatore Parolisi accusato dell'omicidio della moglie Melania Rea. Per i due, essendo militari, si e' ritenuto opportuno rinchiuderli in un reparto di maggiore protezione nel carcere teramano, non solo per il loro ruolo, ma anche per la efferatezza dei delitti per i quali sono sospettati e che in teoria li espongono a ipotetiche ritorsioni da parte di altri detenuti secondo un certo 'codice' che vige nelle carceri. 
 In lacrime nella sala antistante l'aula di udienza i familiari straziati del giovane militare Francesco Tuccia. Neanche per Totò Riina tutte queste fotografie” ha detto il padre di fronte a fotografi e operatori, e quando suo figlio è uscito fuori dal furgone blindato, mentre gli agenti lo accompagnavano in aula, è crollato, gridando solo “Perchè?”. Alla fine, prima che rientrasse nel mezzo, l'ultimo saluto: “Ti voglio bene”.