SULMONA - Senza licenza, nè partita iva, sconosciute al fisco. Nel mirino della Guardia di Finanza sono finite alcune estetiste e parrucchiere della Valle Peligna che lavoravano in nero. Una decina le attività controllate a Sulmona, Pratola e in altri paesi limitrofi, che operavano clandestinamente. Sono stati posti sotto sequestro attrezzature e materiali utilizzati per l'esercizio non regolare della professione, in relazione al quale sono state comminate sanzioni amministrative fino a mille euro da pagare al Comune di residenza. Scattate indagini fiscali e finanziarie da parte delle fiamme gialle per la ricostruzione del reddito conseguito e, quindi, dell'imposta non pagata al fisco. Il fenomeno, piuttosto diffuso nella Valle Peligna, è
sintomatico dell’esistenza di un’economia sommersa certamente determinata dalla fase di grave crisi economica che stritola il paese, ma che non può essere tollerata per gli effetti, perversi, di sleale concorrenza nei confronti degli operatori onesti che pagano le tasse regolarmente e che, unitamente agli interessi del fisco, la Guardia di Finanza intende tutelare. E dai primi accertamenti tributari è già emerso come i prezzi particolarmente competitivi, in quanto esentasse, sono alla base del fenomeno, unitamente alla possibilità di prestare i sevizi a domicilio per un cospicuo numero di clienti giornalieri. Tutto questo però, ora, costituirà base di riferimento per il recupero dell’imposta sui redditi, dell’ IVA e per l’applicazione di pesanti sanzioni.g.s.
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