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sabato 31 marzo 2018

PROCESSIONE VENERDI' SANTO A SULMONA, LA PRIMA DEL NUOVO VESCOVO MICHELE FUSCO

SULMONA - Si è svolta ieri sera  per le vie del centro storico di Sulmona, con una grande cornice di pubblico, la consueta  Processione, del Cristo Morto, che ha visto la partecipazione di centinaia di confratelli vestiti del tradizionale saio rosso, simbolo della fiamma della carità, adornato dal soggolo bianco.Il corteo è uscito dalla Chiesa della SS. Trinità alle 20,00 preceduto da una banda di ottoni che ha suonato le celebri marce funebri.Quella di quest'anno ha rappresentato l'esordio del nuovo vescovo di Sulmona S.E. Mons. Michele Fusco.
Tutto si è svolto secondo tradizione con il vescovo di Sulmona-Valva Michele Fusco che, nella preghiera finale, si è detto emozionato di aver preso parte per la prima volta al pio esercizio. Lui è una delle novità dell’edizione 2018 che è stata all’insegna del pathos, del bagno di folla con migliaia di persone che si sono riversate nelle piazze e nei quartieri cittadini e della sicurezza con un grande dispiegamento di volontari e forze dell’ordine che hanno tenuto tutto sotto controllo. Per qualcuno è stata un’impresa raggiungere il centro storico dopo l’ordinanza sulla viabilità. Emozioni e strette di mano, come al solito, durante il cambio fra i trinitari e i lauretani che è avvenuto all’altezza dell’acquedotto medievale. Apprezzatissimo il coro composto da 130 elementi, diretto dai maestri Alessandro Sabatini e Mirko Caruso, coadiuvati da Ezio Barcone, nipote di Federico che ha composto il Miserere. Ma è stato l’anno che ha segnato il ritorno delle “vecchie glorie”, come Massimo Carugno ed Ezio Sestini, che dopo diversi anni hanno aperto la processione con la prima fila dei lampioni.
La lunga fila ha percorso le principali strade cittadine con una precisa disposizione che prevede all'inizio un quadrato di lampioni con al centro il "tronco", una croce rivestita di velluto rosso con ornamenti d'argento.Seguono una schiera di lampioni che procedono appaiati ai bordi della strada, chiusa da un gruppetto di bambini con i simboli della Passione. Dietro di essi segue il coro, composto da 100 cantori tripartiti in tenori, baritoni e bassi, che esegue vari tipi di Miserere. Subito dietro, il sacerdote precede la bara del Cristo Morto, seguita dalla statua della Vergine, vestita di un panno nero che lascerà solo nel momento della "corsa" in piazza di domani domenica di Pasqua.Conclude il corteo il gonfalone della città e le rappresentanze delle autorità civili, militari e religiose.







Come di consueto a piazza Garibaldi cè stato il momento del "cambio" con la Confraternita di Santa Maria di Loreto, nei pressi dell'acquedotto medioevale, che funge da vero e proprio limite di competenza territoriale, tra i due Sodalizi, dove i portatori in camice rosso dell'Arciconfraternità della Trinità, cedono le statue e la Croce a quelli in camice bianco e mantellina verde della Confraternità di Santa Maria di Loreto.Il corteo poi ha seguito tradizionale tragitto.A tarda sera intorno alla mezzanotte il corteo è rientrato nella chiesa della SS. Trinità.