SULMONA - Apprendiamo con profondo dispiacere della scomparsa di Antonio Ruffini, una persona corretta con uno spiccato senso di giustizia. Profondamente legato al suo territorio e sempre pronto ad abbracciare le battaglie per la sua tutela, non ha esitato sin dall’inizio ad opporsi alla costruzione del metanodotto e della centrale Snam.
Aveva sempre sottolineato, grazie anche alla sua esperienza di Assessore, come il tentativo di creare un polo industriale a Sulmona fosse risultato fallimentare perché la vera ricchezza delle aree interne, dell’Abruzzo Regione Verde d’Europa,
risiedeva nell’enorme patrimonio ambientale, storico, archeologico e architettonico da utilizzare sapientemente per lo sviluppo del nostro territorio evitandone l’abbandono e lo spopolamento.
Nei suoi interventi in pubbliche assemblee esortava i cittadini a difendere la propria terra da “personaggi senza scrupoli che privilegiano il denaro e non l’uomo e progettano di realizzare fraudolentemente una centrale di compressione del gas e un metanodotto in un’area fragile come la Conca Peligna”. Rivolgendosi ai giovani diceva che il futuro di questo territorio dipende da loro.
Forse un po’ profeta nel febbraio del 2015, in prossimità della prima conferenza dei servizi per il metanodotto scrisse a Matteo Salvini, dopo aver scritto a Renzi, perché si facesse carico della questione Snam.
Pur continuando ad essere il Presidente dell’Associazione “Insieme per il Centro Abruzzo” negli ultimi tempi, prima della sua malattia, era entrato a far parte dei Comitati cittadini .
Alla famiglia esprimiamo la nostra vicinanza ed il nostro cordoglio.
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