ROMA - "In servizio presso la Casa di Reclusione di Sulmona nel corso del servizio di vigilanza ed osservazione in una sezione detentiva, veniva chiamato da un detenuto, il quale, senza motivo alcuno, non appena lo vedeva giungere dinanzi al cancello della camera, gli lanciava addosso dell’olio bollente. Nonostante le sue doti personali e le capacità professionali dimostrate nell’essersi prontamente riparato gli occhi, sfilatosi la maglietta e respinto l’accendino che il detenuto gli aveva lanciato addosso nell’intento di dargli fuoco, riportava ustioni di primo, secondo e terzo grado, al volto ed al torace.Esempio di alto senso del dovere e non comuni capacità professionali. 20 giugno 2018 - Sulmona".
Sono queste le motivazioni che hanno portato il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e il Capo del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria Francesco Basentini a conferire il grado di Sovrintendente di Polizia Penitenziaria ad Andrea Paglieta, l’agente vittima di un vile gesto da parte di un ergastolano della ndrangheta e quasi sfociato in omicidio.-Ne da notizia Mauro Nardella, amico di Paglieta e sindacalista della Uil -Andrea ha ottenuto quello che meritava. Vedere restituita l'identità di poliziotto integerrimo e sempre pronto a mettersi in
discussione è quanto di più bello e straordinario si possa fare a livello umano ed amministrativo.-Afferma Nardella-.Al Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e al Capo Del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria giungano i miei più sentiti compiacimenti per la scelta fatta e per le splendide parole proferite ieri in occasione del 202°anniversario della nascita del Corpo di Polizia penitenziaria.-Continua Il vice segretario generale Uil PA Polizia Penitenziaria e componente della Segreteria confederale-.Non posso esimermi dal ringraziare anche la senatrice Gabriella Di Girolamo, il Direttore del carcere di Sulmona Sergio Romice e il Comandante della Polizia penitenziaria di Sulmona Sarah Brunetti. Tutti hanno saputo offrire un notevole contributo nel far sì che quella che poteva rappresentare una tragedia l'abbiamo vista trasformare in una favola. Favola che, seppur non cancellerà del tutto i danni subiti da Andrea, è stata capace di ridonare a chi, come l'agente quasi ucciso e che credeva di aver perso tutto, la più ottimistica delle parole: CREDIBILITÀ".-Conclude soddisfatto ed emozionato Nardella-
Il componente della Segreteria Confederale
Mauro Nardella
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