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lunedì 22 aprile 2013

GIUSEPPE PAPPONETTI RICORDATO IN UN CONVEGNO A PRATOLA

SULMONA - Un convegno per ricordare la figura e l’opera di Giuseppe Papponetti si è svolto sabato 20 aprile al Teatro Comunale di Pratola Peligna .Il convegno alla sua prima edizione è stato voluto e organizzato dal professor Emiliano Splendore ed è stato abbinato ad una mostra di pittura di alcuni artisti del territorio e ben 7 inedite caricature di Mario Maiorano.Presenti la sorella e i figli di Papponetti oltre che a illustri studiosi che hanno collaborato e scritto insieme a Papponetti. La figura di Giuseppe Papponetti, come studioso, ricercatore, filologo e critico è accostata ad altri grandi abruzzesi come Ovidio, Capograssi, D’Annunzio e De Nino."Abbiamo voluto valorizzare la figura dello studioso Giuseppe Papponetti filologo, ricercatore, acuto critico letterario"ha spiegato Emiliano Splendore.
"Abbiamo conosciuto  Giuseppe Papponetti come l'uomo di Piazza, l'uomo del Popolo, ora vogliamo riscoprire e far conoscere il Papponetti studioso, l'uomo di cultura di fama nazionale e internazionale"ha aggiunto Splendore."Poichè quest'anno cade il 180° anno dalla nascita di De Nino e il 150° di D'Annunzio e  poiché Papponetti è stato uno studioso acuto di entrambi, abbiamo voluto mettere oggi sul palco la sua figura al centro di personaggi famosi come Ovidio, Capograssi, De Nino e D'Annunzio" ha sottolineato Splendore
 "Io l'ho incrociato da vicino in almeno un paio di circostanze" ha ricordato Ennio Bellucci."La prima volta quando facevamo la Gazzetta Peligna, con la terza pagina, quella della cultura alla quale fu entusiasta di
collaborare e che divenne senza presunzione un punto di riferimento per tutta l'area Peligna ed una seconda volta quando mi accingevo a pubblicare il mio primo libro quello sui paesi della provincia dell'Aquila e i luoghi della memoria.Oltre alla prefazione di Vittorio Sgarbi, volli che ci stesse anche il mio caro amico Pino con quale incrociavo spesso delle battute lungo Corso Ovidio, quasi sempre all'altezza dell'acquedotto medievale"ha aggiunto Bellucci."Ci legava un'amicizia ma soprattutto un grande affetto, la condivisione di una passionaccia, per le battute a volte anche irriverenti, il che non guasta specie di questi tempi.Papponetti con Pratola aveva un ideale filo conduttore, quello con Antonio De Nino" ha ricordato Bellucci."Infatti con la Gazzetta Peligna mi ricordo fummo i primi a resuscitare, se così si può dire, il buon Don Antonio che era passato nel dimenticatoio. Era presidente della Provincia Bruno di Masci e insieme a Ezio Mattiocco, Pino Papponetti ed altri, facemmo  un primo convegno qui a Pratola su Antonio De Nino che ebbe un grande successo" ha concluso Bellucci
 "Papponetti ha analizzato con grande sapienza le profondità i pensieri a Giulia di Capograssi, tutti incentrati su Simona sulla Valle Peligna e questo rapporto profondo che Capograssi ha sempre avuto con la sua città
Papponetti lo mette ottimamente in luce e analizza con grande attenzione lo stile letterario di Capograssi, le ascendenze profonde con altri poeti ad esempio Leopardi e Pascoli" ha spiegato Fabrizio Politi, preside e docente universitario. "Anche l'originalità e con grande stile Papponetti mette in luce la ricchezza della riflessione capograssiana.Credo che questo sia un passaggio importante per la proiezione scientifica di Papponetti che merita di essere ricordata"ha continuato Politi."Io vivo a Sulmona da una quindicina di anni e ricordo molto bene l'impegno di Papponetti per il premio Capograssi e la sua dedizione totale.Il premio era un punto di riferimento costante per noi giuristi.Lui che giurista non era, aveva una sensibilità, una grande attenzione ed essersi così impegnato su un autore, un filosofo del diritto come Capograssi ed averne tratto invece un esame da letterato quale Papponetti invece era, ci ha mostrato a tutti come Capograssi fosse, così profondo.E' stato Papponetti a tirarcelo fuori e questo è il suo grande merito"ha concluso Politi

" Io con Pino ho avuto un rapporto direi quasi fraterno" ha spiegato Mario Maiorano."Siamo vissuti insieme da quando eravamo piccoli, eravamo dirimpettai, lui frequentava casa mia e io casa sua" ha aggiunto Maiorano."Siamo nati lo stesso giorno il 17 aprile, anche se con due anni di differenza ed era questa una ricorrenza che spesso a vicenda ci ricordavamo, anche così per riderci sopra.Papponetti è stato uno dei miei amici fraterni e quindi, conoscendolo bene, ho avuto modo di rifargli spesso delle caricature, così per scherzare tra amici" ha continuato Maiorano."Oggi alcune di queste sono esposte qui in questo teatro insieme a un suo ritratto.Lui era dotato di un senso di humour, di auto ironia notevole.Abbiamo frequentato la stessa scuola il Liceo Classico di piazza 20 settembre, tant'è che in occasione della presentazione di uno dei miei libri di caricature intitolato proprio Piazza 20 settembre, con tutti i personaggi che l'hanno vissuta dagli anni 60 in poi, lui mi ha fatto una prefazione bellissima, piena di affetto e di considerazione, dove si vede anche il tuo spirito mordace"ha concluso Maiorano.
Papponetti tra De Nino e D'Annunzio

i figli e la sorella di Papponetti con  Emiliano Splendore