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lunedì 4 giugno 2018

SUCCESSO PER LA 63^ EDIZIONE DELLA "MAGGIOLATA" A RAIANO

VIDEO
RAIANO - Successo confermato  a Raiano per la 63a edizione della Sagra delle Ciliegie e 14a Fiera dell'Agroalimentare, in un'unica parola "La Maggiolata".Ieri tantissima gente ha assistito alla tradizionale sfilata dei carri allegorici partita da Viale Tratturo.Una manifestazione tra le più antiche della nostra Regione, che affonda le proprie radici nella migliore tradizione culturale folkloristica dell’Abruzzo e, che ha saputo sempre rinnovarsi e proporre qualcosa di nuovo.
Come non pensare alla “Notte Rossa Ciliegia”, giunta alla 4a edizione, che ha riversato sulle strade tanta gente; al concorso “Balconi Fioriti Rosso Ciliegia” che ha consentito di vedere abbellito Raiano; al concorso “Cherry selfie” e, per ultimo, il concorso “Cherry Story”. Tutto ciò grazie agli organizzatori che percorrono strade innovative e che riescono sempre a coinvolgere tanti cittadini.


 I carri in concorso
Carro “La signora delle ciliegie”

La “Libera Pupazzeria” è nata nel 2007 dall’incontro di Massimo Piuti e Silvia Di Gregorio che condividendo la passione e l’interesse per la tradizione del ballo della Pupazza, da allora ne recuperano la memoria e ne trasmettono le modalità di costruzione organizzando laboratori e balli pirotecnici.
Carro “RAJANSDÖTTIR”

Santino&Pietro’s boys
Di Giannantonio Santino, Tiberi Pietro, Del boccio Pasquale, Petrucci Venanzio, Troiano Michele, Troiano Pasquale, Restaino Stefano, Marasco Sasha, Colaberardino Alessio, Di Bartolo Fabio Di Giulio Luca, Di Giannantonio Nicodemo, Fonte Stefano.
Carro Associazione “Centro Sociale Anziani”

Santino Di Giannantonio, Venanzio Di Petrucci, Giovanni Bianchi, Angela Susi, Marisa Vallera, Marisa Trocchetti, Maria Casti, Concetta Del Signore, Laura Arrotini, Mauro Civitareale, Lino Fonte, Cesidio Santangelo, Silvana Salutari.














"E' da 1946 che il nostro Paese, oltre a questa manifestazione, può offrire uno scenario unico per la sua bellezza, per la sua conservazione, per la sua ricchezza, per la sua suggestività da lasciare senza fiato per le sue meraviglie, se pensiamo al patrimonio naturalistico della nostra Riserva, il Convento degli Zoccolanti con i suoi particolari affreschi, il Museo storico del Frantoio Fantasia, l’antico acquedotto delle Uccole, un’opera di duemila anni fa, arrivata perfettamente integra e funzionante ai nostri giorni e, ovviamente, l’Eremo di San Venanzio, sapientemente descritto con parole suggestive da Benedetto Croce, che agli inizi del 1900 era solito soggiornare nel nostro Paese:“Incassato tra due montagne come in una spaccatura il romitorio. Pende sopra una roccia rotonda, giallastra, che pare un gran blocco di oro. Per tutta la strada fino al romitorio, da Raiano a San Venanzio, rumorio di acque, ruiscelletti che scendono giuso all’Aterno. Sotto il romitorio l’Aterno. Il romitorio è come un ponte sospeso su di esso”.Credo che non servano altre parole a rappresentare il nostro Eremo. Ho detto che siamo arrivati alla 63a edizione; ma sarà la 1a senza il Professore Ottaviano Giannangeli. Se siamo ancora qui a divertirci, lo dobbiamo alla sua splendida idea generatrice. Una persona che non ha bisogno di presentazioni. Con il suo solito ed inconfondibile linguaggio, con la sua cultura, con la sua ironia, con la sua attenta, sagace ed acuta osservazione ci ha sempre deliziato, regalandoci momenti di spensieratezza. Ma “Ottavio”(come era, è e sarà sempre chiamato dai Raianesi confidenzialmente) ha rappresentato la Cultura con la “C” maiuscola. Poeta, scrittore, critico letterario, dialettologo, folclorista, romanziere, autore di testi e musiche di canzoni abruzzesi, ed anche pittore; corrispondente epistolare di numerosi ed importanti esponenti della cultura italiana del novecento come De Robertis, Silone, Solmi, Clemente, Calvino, Montale e tantissimi altri. A pieno titolo occupa un posto di rilievo nel panorama della cultura, non solo regionale, ma nazionale.Il professore ha contribuito a far conoscere il suo, il nostro paese al di fuori delle montagne, a livello nazionale ed internazionale. E la cosa che lo ha inorgoglito molto era proprio il fatto di aver fatto conoscere Raiano. Sarà dura non vederlo salire sul palco intorno alle 18. Era un momento che tutti aspettavamo. Da uomo di cultura qual era, aveva compreso da subito che i suoi interventi in quella giornata dovessero essere scherzosi, dovevano “far ridere”, per cercare di alleviare le sofferenze. Quando saliva sul palco, non ha mai letto un componimento “serio”; ci ha sempre deliziato con un componimento a commento dei fatti degli ultimi anni, ma che facevano riflettere, molto. Del resto una grande dote che lo ha contraddistinto è stato il sapersi prendere gioco di te stesso e non solo, attraverso l’ironia. Ed allora professore grazie per quello che hai fatto. A noi il compito di non disperderlo".
Il Sindaco Marco Moca